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Verso un autunno senz'acqua, allarme siccità nel Nord della Calabria

Dossier della Sorical alle Prefetture. Dopo un inverno senza neve e una primavera tra le più secche negli ultimi anni, si prevedono riduzioni di portata per i principali acquedotti della Calabria. …

Pubblicato il: 30/05/2020 – 7:21
Verso un autunno senz'acqua, allarme siccità nel Nord della Calabria

CATANZARO Inverno senza neve, primavera tra le più secche degli ultimi anni. È allarme siccità anche in Calabria, per i prossimi mesi si prevede una riduzione di portata dei principali acquedotti della Calabria. Sorical ha inviato un dossier alle Prefetture della Calabria e sta inviando a tutti i 385 Comuni serviti una comunicazione finalizzata a limitare i disagi della popolazione, soprattutto in questa fase di contenimento della diffusione del coronavirus.
Già negli scorsi mesi, preso atto di una stagione invernale e anche primaverile caratterizzate da diffusa siccità, Sorical ha eseguito una serie di articolate elaborazioni statistiche basate sulle precipitazioni che hanno interessato, sino al mese di aprile 2020, l’intero territorio regionale. I dati di pioggia sono stati forniti dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal, nell’ambito del protocollo di collaborazione Arpacal-Sorical recentemente stipulato. Tutto ciò allo scopo di prevedere, per quanto tecnicamente possibile, il deficit idrico del prossimo periodo estivo-autunnale. L’entità della carenza idrica a carico dei singoli acquedotti, pur non esattamente quantificabile a causa della complessità intrinseca del fenomeno, determinerà probabilmente la necessità di erogazione intermittente in diverse aree della Calabria, soprattutto quelle settentrionali.
Sorical, come già in occasione della severa siccità del 2017, in applicazione del principio di uniforme distribuzione del deficit, procederà, per ciascuna utenza, alla riduzione della portata erogata in misura percentuale uguale a quella della riduzione della portata delle fonti di approvvigionamento di ciascun acquedotto. Nell’informativa alle Prefetture, la Sorical ha suggerito alle amministrazioni comunali una serie di misure in grado di limitare le conseguenze del problema e di prevenire problemi di ordine igienico-sanitario.

L’INFORMATIVA: COMUNI A RISCHIO IN AUTUNNO Più nel dettaglio – riporta l’informativa inviata alle Prefetture – «lo studio ha evidenziato uno stato moderatamente siccitoso per il parametro Spi a 12 mesi in diverse stazioni di misura (Camigliatello Monte Curcio, Serra S. Bruno, Platì). L’indice Spei, che contempla anche le temperature, ha invece mostrato, nella stessa scala temporale (gli ultimi 12 mesi), uno stato moderatamente siccitoso nelle stazioni di Serra S. Bruno, Gambarie d’Aspromonte e Castrovillari e uno stato severamente siccitoso per la stazione di Camigliatello Monte Curcio».
In definitiva, evidenzia Sorical «risulta prevedibile – ed in parte è già in corso – un significativo deficit idrico per gli acquedotti regionali della parte settentrionale della regione (Abatemarco, Ejano, N’tizzo), dell’Altopiano silano, con particolare riguardo a quelli della Sila Grande (Bufalo, Fondente-Botte Donato, Casali, Neto-Fallistro, Savuto), nonché, pur se in misura minore, per gli acquedotti che traggono alimentazione dagli invasi dell’Alaco e del Menta».
È quindi prevedibile una particolare carenza idrica, alquanto severa nei mesi del prossimo autunno (settembre-novembre), per i comuni alimentati dagli acquedotti regionali seguenti:
Abatemarco (comuni di Cosenza, Rende, San Marco Argentano, Sant’Agata d’Esaro, Castrolibero, Altomonte, San Sosti, Tarsia, Malvito, Mongrassano, San Donato di Ninea, Rota Greca, Roggiano Gravina, Cervicati, Lattarico, Montalto Uffugo, Santa Caterina Albanese, Mottafollone, San Benedetto Ullano, San Martino di Finita, Cerzeto, Mendicino, Bisignano, Torano Castello, Carolei);
N’tizzo (comune di Castrovillari);
Ejano (comuni di Albidona, Amendolara, Cassano allo Ionio, Cerchiara di Calabria, Civita, Corigliano-Rossano, Francavilla Marittima, Frascineto, Roseto Capo Spulico, Trebisacce, Villapiana);
Venaglie (comuni di Altomonte, Firmo, Lungro, San Lorenzo del Vallo, Saracena, Spezzano Albanese, Tarsia, Terranova da Sibari);
Bufalo (comuni di Cosenza, Aiello Calabro, Belsito, Carolei Cleto, Figline Vegliaturo, Grimaldi, Lago, Malito, Mangone, Marzi, Mendicino, Paterno Calabro, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Serra d’Aiello);
Fondente-Botte Donato (comuni di Castiglione Cosentino, Celico, Lappano, Rovito, San Pietro in Guarano, Spezzano della Sila, Zumpano);
Casali (comuni di Casali del Manco, Celico, Pietrafitta, Spezzano della Sila);
Neto-Fallistro (comuni di Corigliano-Rossano, Longobucco);
Savuto (comuni di Bianchi, Carlopoli, Carpanzano, Cicala, Colosimi, Conflenti, Decollatura, Falerna, Feroleto Antico, Gimigliano, Gizzeria, Lamezia Terme, Martirano Antico, Martirano Lombardo, Marzi, Motta Santa Lucia, Nocera Terinese, Panettieri, Parenti, Pedivigliano, Pianopoli, Platania, San Mango d’Aquino, San Pietro Apostolo, Scigliano, Serrastretta, Soveria Mannelli, Taverna, Tiriolo).
I PRELIEVI NEL TRIONTO E IL RISCHIO NELLA SILA GRECA Sorical pone l’accento anche sulla situazione dei Comuni alimentati dall’Acquedotto Sila Greca (Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, Santa Sofia d’Epiro, San Cosmo Albanese, San Giorgio Albanese, San Demetrio Corone, Vaccarizzo Albanese), «che devono essere considerati a maggior rischio». Per questi centri, infatti, «è prevedibile che gli effetti della siccità, pur minore nella zona, si combinino con le conseguenze dei sistematici prelievi a scopo irriguo dal Fiume Trionto, già oggetto di nostre reiterate comunicazioni e denunce a tutti gli enti competenti che riducono la portata trattata nell’impianto di potabilizzazione del Trionto nel periodo luglio-settembre».
LA RIDUZIONE DELLA PORTATA «L’entità della carenza idrica a carico dei singoli acquedotti – si legge ancora nella nota ai prefetti –, pur non esattamente quantificabile a causa della complessità intrinseca del fenomeno, determinerà probabilmente la necessità di erogazione intermittente in diverse aree dei comuni sopra elencati». Sorical, «come già in occasione della severa siccità del 2017, in applicazione del principio di uniforme distribuzione del deficit, procederà, per ciascuna utenza, alla riduzione della portata erogata in misura percentuale uguale a quella della riduzione della portata delle fonti di approvvigionamento di ciascun acquedotto».
I SUGGERIMENTI AI COMUNI Questi, infine, i suggerimenti per le amministrazioni comunali «ai fini di una uniforme ripartizione del deficit anche all’interno delle reti di distribuzione:
– richiedere eventuali variazioni di portata nei diversi punti di consegna, da eseguire comunque a parità di portata totale erogata nel territorio comunale da ciascun acquedotto;
– prevedere la chiusura sistematica delle uscite dai serbatoi, verosimilmente in orario notturno, finalizzata al riempimento delle vasche per l’utilizzo diurno;
– preservare la possibilità di distrettualizzare le reti di distribuzione mediante organi idraulici, anche allo scopo di limitare il frequente fenomeno di vuotamento delle porzioni di rete ubicate alle quote più elevate.
Inoltre, trattandosi, in quasi tutti i casi, di acquedotti a servizio di più Comuni (cosiddetti “consortili”), resta ovvio che non potranno essere mantenuti criteri gestionali discriminatori o eccessivamente onerosi. In particolare, resteranno certamente impraticabili, salvo specifiche situazioni di gravità per l’igiene e la sicurezza da veicolare attraverso le autorità sovracomunali competenti:
– incrementi di portata erogata dagli acquedotti regionali a discapito di altri comuni alimentati dal medesimo acquedotto;
– manovre quotidiane o pluri-giornaliere sugli acquedotti tese a compensare deficienze delle reti di distribuzione comunali».

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