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«Cancelliamo quella norma, ma i vitalizi non c’entrano nulla»

Il presidente di Palazzo Campanella Mimmo Tallini torna sulla vicenda della legge sulla pensione ai consiglieri regionali “a tempo”: «E’ deprecabile se qualcuno ha fatto una modifica “ad personam”,…

Pubblicato il: 02/06/2020 – 13:18
«Cancelliamo quella norma, ma i vitalizi non c’entrano nulla»

CATANZARO «Appena ho avuto contezza della vicenda ho subito convocato un consiglio regionale per cancellare questa norma. E cancelliamo tutto». Così il presidente del Consiglio regionale, Mimmo Tallini, a margine della cerimonia di celebrazione del 2 giugno a Catanzaro, ha commentato la vicenda della legge che prevede la possibilità, per i consiglieri regionali decaduti per motivi vari, di avere un vitalizio dopo aver versato i contributi al Consiglio regionale.
«Il Consiglio regionale – ha esordito Tallini – ha dimostrato in questi mesi un senso di responsabilità che non viene mai abbastanza apprezzata. Si tratta di un falso problema, perché noi non abbiamo affatto introdotto i vitalizi, che invece sono già stati da tempo annullati. Nel 2019 a livello nazionale sono stati definiti i contributi di fine mandato e la Calabria si è comportata come tutte le altre regioni. Purtroppo dobbiamo constatare che la Calabria non è uguale alle altre Regioni e ogni volta fa scandalo, e questo è inaccettabile. In questo caso è bastato un appello video di un grillino perché tutte le testate, anche nazionali, montassero un caso su una vicenda che in realtà non c’è. Noi, domani, non revocheremo la legge che reintroduce i vitalizi, noi revocheremo una legge che modifica una parte insignificante di quella legge, su cui è stato fatto un errore. Ma nonostante questo, la gente. ha sostenuto il presidente – pensa che domani revochiamo una legge che reintroduce i vitalizi, ma ripeto non è così: falso prima e falso dopo. Lo spiegherò domani in Consiglio regionale. Si approfondisca bene tutta la vicenda: la legge sui vitalizi è stata abolita quando io era in Giunta regionale e presidente della Regione era Scopelliti». Tallini si è poi soffermato sull’aspetto prettamente normativo della questione, facendo intendere anche chi possa essere la “manina” che ha determinato il “pasticciaccio”. «Posso assicurare che quello che abbiamo fatto non è altro che una legge che nasce da un’intesa Stato-Regione del 2019, a seguito dell’abolizione dei vitalizi che sono stati tutti tagliati dal sistema contributivo. Abbiamo fatto una legge trasformando in contributivo tutti i versamenti che i consiglieri versano per avere una previdenza alla fine del loro mandato. Questo è avvenuto in linea con tutte le altre Regioni d’Italia. Ho scaricato da internet tutte le leggi delle altre Regioni, e posso garantire che quella calabrese del 2019 alla fine del calcolo individua una cifra inferiore a quella di tutte le Regioni d’Italia, perché ogni consigliere regionale per avere, a fine legislatura, un assegno di fine mandato di circa 650 euro deve versare 38 mila euro e può prenderlo a 65 anni. Questo è il dato vero. C’era un’incongruenza sul Tfr che veniva legato al principio di adesione o non adesione al sistema contributivo. Nel correggere questo aspetto, che poteva essere corretto anche con un’interpretazione autentica, si è andati in Consiglio, con una legge firmata di tutti i capigruppo e – qua sì una cosa deprecabile – qualcuno di quelli che hanno fatto la legge ha fatto sparire la dicitura ‘non si applica la contribuzione volontaria ai consiglieri regionali decaduti perché la loro elezione è stata annullata’. Questa – ha rilevato il presidente del Consiglio regionale – è stata la pietra dello scandalo, ma non c’entra nulla con i vitalizi e riguarda solo una persona, in venti anni ha riguardato una sola persona».
Tallini ha quindi proseguito: «Per questa sola cosa siamo diventati la vergogna d’Italia e non è giusto. Soprattutto per un Consiglio regionale che si è insediato in piena emergenza coronavirus e ha fatto cose importanti, abbiamo risparmiato per economie varie lavorando in accordo con la Corte dei Conti, restituendo 360mila euro di soldi non spesi per i collaboratori, abbiamo utilizzato portato a 8 milioni l’avanzo di amministrazione destinando un milione per il Banco alimentare, abbiamo stanziato tre milioni agli studenti universitari, Cosa possiamo fare di più come consiglieri regionali? Invece siamo stati demonizzati per un incidente, perché di un incidente si tratta, che ha penalizzato tutti. Certo, è deprecabile se un consigliere regionale che ha partecipato alla stesura di una norma ha poi cercato di modificarla “ad personam”, questa è una cosa gravissima: appena ho avuto contezza della vicenda ho subito convocato un consiglio regionale per cancellare questa norma, e cancelliamo tutto, anche gli aspetti che possa esporre la Regione a contenzioso. Però, lo ripeto, è ingiusto – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – che una regione che ha dimostrato di saper affrontare l’emergenza coronavirus viene presentata una Calabria che ha amministratori incapaci, tutti propensi a pensare solo alle propri interessi». (c. ant.)

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