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Con una "magia" Colle Triglio è sparito dalla cartina comunale di Cosenza

Nello studio redatto dal comitato che difende la tutela dell’area verde di prossimità del centro storico sono riportate le irregolarità che nel 1994 hanno fatto diventare l’intera area «in espansio…

Pubblicato il: 02/06/2020 – 8:31
Con una "magia" Colle Triglio è sparito dalla cartina comunale di Cosenza

di Michele Presta
COSENZA
Colle Triglio è sparito con un colpo di mano dalle cartine comunali ma di certo non può sparire dall’orografia cittadina. Da secoli immobile ha osservato l’evolversi della città, da quando la vita si sviluppava tra i vicoli di Corso Telesio, fino agli anni della speculazione edilizia. Adesso, continua imperterrito, a seguire le vicende tortuose della città seppur “declassato”. L’iter che ha portato a questa  trasformazione (in peggio) di uno dei colli storici della città e che tipo di leggi siano state violate nell’operazione che ha reso tutto questo possibile è contenuto nel libro “Colle Triglio. Della bellezza, dell’ambiente e del paesaggio” edito da Edizioni Erranti e pubblicato nel maggio del 2020. Un piccolo volume scritto dal comitato che si batte da oltre un ventennio contro quella che ritiene una ingiustizia messa in piedi ai danni del patrimonio ambientale in dotazione alla città di Cosenza. Perché un ingiustizia? La risposta a questo tipo di domanda, come sempre accade, quando si fanno delle variazioni a dei Piani Regolatori sono gli appetiti dei costruttori. Ipotesi al momento futuribili, perché, dal 1994 anno di approvazione alla variante al piano (sindaco Giacomo Mancini) ad oggi, lungo i dorsi di Colle Triglio non è stata realizzata alcuna costruzione.
IL VINCOLO PAESAGISTICO DI COLLE TRIGLIO Il comitato che ha redatto lo studio, parla di “cancellazione di Colle Triglio” perché, pur di trasformare l’area che solitamente veniva individuata con il colle più prossimo al centro storico di Cosenza, si è inglobata l’intera zona in Colle Mussano. Operazione che ha permesso la trasformazione da “area inedificabile” in “area in espansione”. La gestazione del vincolo paesaggistico riconosciuto a Colle Triglio è datata nel tempo. Nel 1968 la Soprintendenza ai monumenti della Calabria che riunisce la Commissione per le bellezze naturali, panoramiche e paesaggistiche della provincia di Cosenza aveva proposto al governo nazionale di sottoporre a tutela paesaggistica i colli cittadini e le aree limitrofe. «Il ministero di pubblica istruzione – è spiegato nel libro – riconosce che le zone predette hanno un notevole interesse pubblico perché esse hanno come fulcro il centro storico della vecchia Cosenza». Quindi con Decreto Ministeriale del 15 luglio del 1969  pubblicato un mese dopo in Gazzetta ufficiale viene dichiarata legittima la «Dichiarazione di notevole interesse pubblico del centro storico ed aree limitrofe del comune di Cosenza». L’intera area ricade sotto la tutela della legge numero 1497 del 1939 (località ed ambiti sottoposti a tutela ambientale e paesaggistica) e 23 anni dopo (nel 1992 alla vigilia della variante al Prg) con Decreto ministeriale del 26 giugno del 1992 il vincolo viene esteso non soltanto ai sette colli, ma anche alle aree verdi che fanno da corona alla città.
LA TRASFORMAZIONE DEL COLLE «Con la variante al piano regolatore generale, in violazione della legge 1497 del 1939, Colle Triglio viene designato come una zona in espansione e cioè come zona edificabile». Sta tutta qui la trasformazione. I tecnici al lavoro nel 1994 secondo il comitato hanno attuato una «magia» e «trasformato Colle Triglio che nel piano regolatore di Vittorini era zona agricola, in zona C3, cioè area in espansione». Tutto, si sostiene nel libro, è attuato con la buona pace di chi era chiamato a sorvegliare. «Non hanno sollevato obiezioni neppure le istituzioni preposte come la Soprindentenza, che pure in passato era stata così avvertita sa chiedere la tutela dei sette colli». Il colle, dunque, è stato escluso dal centro storico (Zona A) «dove è impedita ogni nuova edificazione» ed è diventato zona C3 «di cui non si tiene conto neanche del rischio idrogeologico». La vicenda, nel suo complesso, presenta alcune contraddittorietà. Pur essendo zona di espansione nel 2001 il soprintendente Attilio Mauro nel 2001 aveva annullato il provvedimento comunale che permetteva l’installazione di una stazione per telefonia cellulare sulla cima del colle. E nel 2003 alle obiezioni (oggi contenute nel volume) i tecnici comunali sulla “sparizione del colle” rispondevano che: «La definizione è irrilevante poiché la collina a monte del tornante della statale 107 non ha mai fatto parte del Centro storico». Facendo un confronto tra le cartine della città, si nota come in quelle “ufficiali” sparisca Colle Triglio. In quella del Touring Club (vedi sotto) non ci sono anomalie il colle si trova proprio dov’è indicato da cartine che sono riconducibili all’era federiciana.

In quella allegata alla variante al Prg del 1994 (vedi sotto) invece Colle Triglio è compreso in Colle Mussano. «L’astuzia è semplice perché i due colli si trovano sullo stesso asse. Colle Triglio a sud-est, Colle Mussano a nord-est di Cosenza».
La stranezza che fa inarcare le sopracciglia è che la Variante licenziata dal comune di Cosenza nel 1994 si fonda su una relazione alla variante e nella quale un intero capitolo è dedicato ai colli Pancrazio e Triglio. Alle pendici di quest’ultimo, infatti, sono indicate aree di rilevante interesse storico-ambientale e paesaggistico. Mentre nella relazione “Il sistema verde” i colli sono indicati come «determinanti» per la composizione del centro storico. (m.presta@corrierecal.it)
 
 

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