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La commemorazione di Sacko: «Un attivista, un fratello, un uomo»

Una delegazione dell’Unione sindacale di base ha ricordato il migrante ucciso a colpi di fucile due anni fa. Un incontro commosso quello che si è svolto nei pressi dell’ex fornace “La Tranquilla”. …

Pubblicato il: 03/06/2020 – 15:48
La commemorazione di Sacko: «Un attivista, un fratello, un uomo»

VIBO VALENTIA Soumaila Sacko è stato commemorato ieri con una cerimonia a San Calogero proprio nel luogo dove, due anni fa, fu ucciso dalle fucilate di Antonio Pontoriero. Una delegazione del Coordinamento lavoratori agricoli USB ha deposto un mazzo di fiori nell’ex fornace “La Tranquilla”. All’iniziativa sono intervenuti Peppe Marra (Usb Reggio Calabria), Bakary Fofana, cugino di Soumaila e Madoufoune Fofana che, quel 2 giugno 2018, ha visto morire il bracciante e delegato sindacale Usb. «Un migrante – ha detto Aboubakar Soumahoro del Coordinamento lavoratori agricoli Usb – un bracciante, uno sfruttato. Un attivista sindacale, un fratello, un uomo. Se schiavitù vuol dire privazione della libera affermazione dell’essere umano, allora in Italia ci sono elementi di schiavitù. Per la promessa che abbiamo fatto alla madre di Soumaila Sacko quando abbiamo riportato il suo corpo in Mali: non fermatevi, non fermiamoci, ci disse, perché la memoria di nostro figlio va tutelata, perché le sue battaglie non muoiano con lui. Per il giuramento che abbiamo fatto di non abbandonare la lotta iniziata da suo figlio; perché non accada ad altri quello che è successo a lui; per Soumaila e tutti gli altri invisibili, noi presto porteremo i nostri stivali a Roma, per far vedere al governo il fango della nostra miseria». «Nella Piana di Gioia Tauro, e non solo – è scritto in un comunicato dell’Usb di Reggio – tutto intanto è rimasto come allora, con l’aggiunta dell’emergenza coronavirus che ha condannato i braccianti a un’esistenza se possibile ancora più dannata e marginale. E non sarà certo il cosiddetto Decreto Rilancio, con una regolarizzazione di facciata, limitata nel tempo e per una platea di pochi, a salvare la vita e la dignità di centinaia di migliaia di invisibili delle campagne e delle periferie italiane. Per questo prepariamo una nuova grande mobilitazione, dopo lo sciopero nazionale dei braccianti del 21 maggio».
 

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