LAMEZIA TERME Domani mattina, a partire dalle ore 11 a Lamezia Terme, su Corso Numistrano, i rappresentati di “Laurea Abilitante Farmacisti” hanno organizzato un sit-in di protesta per chiedere, da parte di Farmacisti e Psicologi, di abolire l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni sanitarie quali Farmacisti e Psicologi e rendere le lauree abilitanti.
«In un periodo così duro e devastante – scrivono – in cui l’umanità intera è stata piegata e continua ad essere paralizzata da un nemico comune infinitamente piccolo, noi Neolaureati in Farmacia e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche abbiamo sin da subito sentito il dovere morale ed etico di dare il nostro contributo. Le notizie di colleghi che venivano spazzati via dalla ferocia di questo nemico invisibile hanno turbato e segnato profondamente gli animi di noi Neolaureati, che, purtroppo, siamo stati costretti a rimanere barricati nelle case, inermi, con gli occhi mesti, ma scalpitanti e desiderosi di essere protagonisti in questa epica battaglia. Inizialmente sembrò che la politica si fosse resa conto della necessità che c’era di sostituire ed affiancare i numerosi colleghi esausti, sfiniti, costretti a fare doppi turni, in un clima di tensione generale ed inaudita paura». «Le parole e le promesse di esponenti dell’attuale Legislatura ci hanno fatto così sognare, ci hanno portato per alcuni momenti a vivere nella “Repubblica” di Platone, un ideale e perfetto Stato fondato sul principio della giustizia, in cui le vecchie logiche della Politica sembravano essersi dileguate, rimpiazzate solo dall’amore e dalla dedizione per la Cosa Pubblica e per il Bene della collettività. Questa immagine reale dell’utopica Città del Sole era però sorretta solo da tante promesse, da propagandistiche e demagogiche dichiarazioni, atte ad accrescere la notorietà di coloro che avevano creato ad arte questo teatrino, in cui Noi siamo stati Spettatori e Protagonisti inconsapevoli allo stesso tempo. In questo Metateatro abbiamo inconsapevolmente recitato i copioni scritti e limati ad arte da dei Direttori Artistici scaltri, calcolatori e mossi anche da un filo di Sadismo intrinseco. Ben presto, infatti, la Città del Sole è precipitata, schiantandosi come un meteorite sulle nostre Vite». «Ci siamo risvegliati – si legge – da un lungo sogno, ancora più amareggiati, delusi e furenti di prima. Questo è il terreno da cui è sorto il gruppo Laurea Abilitanti Farmacisti, un gruppo apartitico, apolitco, fattoda giovani ed instancabili visionari, che hanno deciso di unire animi e cuori per raggiungere un obbiettivo comune, la Laurea Abilitante in Farmacia. L’esame di Stato, che formalmente abilita alla professione di Farmacista, è un rimasuglio folkloristico di un tempo in cui il tirocinio era svolto post lauream e quindi, era necessario, per verificare le competenze acquisite nel suddetto tirocinio. Oggi tale tirocinio viene svolto prima del raggiungimento della laurea, e contempla ben 900 ore di pratica presso una farmacia, con un esame di valutazione da 30 CFU, il tutto corredato da un “diario di tirocinio professionale” vidimato ed approvato dall’Ordine dei Farmacisti stesso». «Chiedere, in tale momento storico, un contributo d’iscrizione all’esame di 400-500 euro – affermano – è impensabile e sconsiderato, perché crea un’ineguaglianza incostituzionale tra i vari neolaureati. In molti probabilmente faticheranno a raggiungere tale cifra e tanti saranno costretti a rinunciare al coronamento del proprio percorso dopo tanti sacrifici fatti già negli anni universitari. La questione più importante resta però una: la mancanza di chiarezza e completezza delle informazioni date dal Ministero. Ad oggi il Ministero ha specificato solo che l’esame verterà su un’unica prova orale condotta in videoconferenza, lasciando tutto il resto avvolto da un alone sfocato: le modalità, i criteri di valutazione, i contenuti dell’esame con i relativi programmi, i comportamenti che le commissioni dovranno assumere in talune eventualità (ad esempio interruzione della connessione internet da parte del candidato) sono ancora completamente indefinite, lasciate al caso, o peggio ancora, alla libera interpretazione della commissione esaminatrice stessa. Migliaia di colleghi, candidati per questa sessione del 2020, si ritrovano quindi a vagare in un mare di incertezza assoluta, sospinti dalle onde di mille interrogativi senza responso, VATICINANDO quello che pensano possa essere nevralgico al superamento di un esame imminente, che sembra assumere sempre più i connotati di una “appuntamento al buio” col proprio destino.Si evince quindi l’impossibilità di svolgere adeguatamente l’Esame di Stato per questa Sessione 2020, nonché la mancanza di qualsiasi criterio logico e fine pratico alla base dell’Esame di Stato in generale, ridotto ormai ad una capitazione una tantum dal fine meramente e vergognosamente economico». «Disconosciamo l’accidia, confiniamo definitivamente l’ozio ed il riposo. Il nostro unico obbiettivo – concludono – è quello di essere abilitati, ORA E SUBITO, per indossare la nostra armatura, un camice bianco, e muniti dell’unica arma di cui disponiamo, le nostre conoscenze, andare a combattere un infame nemico che non mostra pietà».
Il Sit-In per la Regione Calabria avverrà venerdì 05/06/2020 dalle ore 11 alle ore 13 presso l’isola pedonale di corso Giovanni Nicotera e vedrà convergere neo-Dottori in Farmacia e CTF provenienti dall’Università di Catanzaro e di Cosenza, nonché altri colleghi fuorisede rientrati per l’emergenza Covid-19.
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