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Licenziamento della dirigente del Comune di Crotone, il caso finisce in Procura

Sarà la magistratura a stabilire se c’è stato dolo nella condotta dell’ormai ex dirigente Sperlì. Secondo il Comune avrebbe attestato titoli non posseduti per l’«instaurazione del rapporto di lavor…

Pubblicato il: 05/06/2020 – 15:37
Licenziamento della dirigente del Comune di Crotone, il caso finisce in Procura

di Gaetano Megna
CROTONE
Sarà la Procura della Repubblica del Tribunale di Crotone a stabilire se c’è stato dolo da parte dell’ex dirigente del Comune di Crotone Teresa Sperlì. A febbraio scorso il Comune di Crotone ha segnalato agli Uffici della Procura pitagorica una presunta falsa attestazione di titoli. In sostanza Sperlì, secondo la tesi del Comune, avrebbe attestato il possesso di titoli che, invece, non aveva.  Oltre alla Sperli, alla Procura è stato segnalato anche la posizione dell’ex presidente della società “Crotone Sviluppo”, Gianfranco Turino, accusato di un presunto falso in atto privato.
Sempre secondo la tesi del Comune, Turino avrebbe redatto il documento sui titoli posseduti da Sperlì in quanto l’ex dirigente, prima della sua nomina al Comune, avvenuta ai sensi dell’ex articolo 110 del Tuel, prestava la propria attività lavorativa presso la società Crotone sviluppo di proprietà dello stesso Comune. Secondo quanto sostiene Sperlì, invece, le cose non sarebbero andate come sostiene il Comune. Al momento dell’assunzione lei ha presentato un’autocertificazione sui titoli posseduti. Qualche mese dopo l’assunzione in servizio al Comune il dirigente al personale dell’ente ha avanzato richiesta formale di presentare copia dei titoli posseduti al momento dell’assunzione. Nella risposta la Sperlì avrebbe invitato la collega a procacciarsi i titoli rivolgendosi direttamente alla segreteria dell’Unical, per la certificazione della laurea, e all’ispettorato del lavoro per la copia delle buste paga, da cui si poteva ricavare il ruolo ricoperto in “Crotone sviluppo”. Per quanto riguarda il secondo aspetto, sempre secondo quanto sostiene Sperlì, il dirigente al personale si sarebbe rivolto a “Crotone sviluppo” per ottenere la certificazione sulle esperienze lavorative maturate dalla dirigente licenziata. Certificazione trasmessa al Comune da “Crotone sviluppo” e firmata da Turino. La polemica scoppiata a febbraio convinse Turino a rassegnare le dimissioni dall’incarico di presidente di “Crotone sviluppo”.
CONSENSO CHIEDE LA VERIFICA DEI TITOLI Il primo dicembre scorso il gruppo consiliare ConSenso, il giorno prima che diventassero esecutive le dimissioni del sindaco Ugo Pugliese, inviò una mail con posta certificata al segretario generale del Comune, Antonino Fortuna, con la quale si chiedeva la verifica dei titoli posseduti dai dirigenti del Comune e di tutti i soggetti nominati dall’amministrazione comunale nelle società partecipate. Si stavano vivendo momenti di grande tensione tra i gruppi consiliari e il movimento politico che esprimeva la maggioranza, che aveva sostenuto Pugliese. Il gruppo ConSenso era composto da consiglieri comunali che erano stati eletti nelle liste di appoggio a Pugliese e, poi, si erano allontanati dalla maggioranza per contrasti riconducibili soprattutto con l’area politica dei DemoKratici. Non andavano più d’accordo con il “reuccio” di via Firenze, Enzo Sculco. L’obiettivo del gruppo ConSenso probabilmente era quello di dimostrare che erano stati affidati incarichi a persone che non ne possedevano i requisiti. La richiesta avanzata dal gruppo ConSenso ha dato il via all’inchiesta avviata da segretario generale.
LA GENESI DEL LICENZIAMENTO DI SPERLÌ Il 18 febbraio scorso il Corriere della Calabria pubblicò la notizia dell’avvio delle procedure per il licenziamento del dirigente nominato con l’articolo 110, comma 1, del Tuel. La reazione di Sperlì non si fece attendere e annunciò querela contro tutti i giornalisti, che si erano occupati della vicenda perché, a suo avviso, erano state scritte notizie non veritiere che la danneggiava la sua immagine. Era in ferie e rientrò in ufficio il giorno dopo.
La procedura è stata lunga e alla fine il 3 giugno scorso il segretario generale del Comune le ha notificato l’atto di licenziamento. Ovviamente Sperlì ha deciso di difendersi e presenterà ricorso alla sezione del Tribunale del lavoro di Crotone.
DETERMINA PUBBLICATA SULL’ALBO PRETORIO A redigere la determinazione di licenziamento è stata Elisabetta Dominijanni, il dirigente assunto qualche mese fa, proprio con un atto firmato da Sperlì. Con la deliberazione pubblicata oggi (ma con la data di ieri) la dirigente prende atto del fatto che «con nota protocollo n. 33137 del 3 giugno scorso l’Ufficio procedimenti disciplinari, a seguito della conclusione del procedimento, ha comunicato al numero matricola 250517 (Sperlì per chi legge, ndr) l’avvenuta irrogazione della sanzione disciplinare del licenziamento senza preavviso ai sensi dell’articolo 55 quater, comma 1, lett. D, e comma 3 del medesimo del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165». Il comma 1 lettera D, recita: «Falsità documentali o dichiarazioni commesse ai fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressione di carriera»; mentre il comma 3 sancisce che «licenziamento è senza preavviso». (redazione@corrierecal.it)

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