COSENZA «L’emergenza Covid-19 ci impedisce di scendere in strada per manifestare la contrarietà del popolo silano all’ennesima ordinanza regionale (la numero 45 del 20 febbraio 2020) che, emanata in barba ad ogni criterio di legittimità e di buon senso, provoca un ulteriore avvelenamento dell’aria che respiriamo e viola il fragile ecosistema del vasto territorio della presila cosentina, unico al mondo e già da anni abusato». Il comitato ambientale presilano annuncia battaglia legale contro l’ordinanza disposta dal presidente Jole Santelli che, per tamponare l’emergenza rifiuti in corso su tutto il territorio regionale, ha ampliato il quantitativo di rifiuti che possono essere smaltiti nell’impianto che si trova nel comune presilano. «Abbiamo presentato una denuncia alla Procura della Repubblica contro la Presidente della Giunta Regionale della Calabria per il reato di inquinamento ambientale» spiegano gli attivisti che hanno preso a cuore le sorti della situazione ambientale silana. Una decisione che trova anche giustificazione dalla lettera inviata al Prefetto di Cosenza dalla E-Waste, gestore dell’impianto. Nella missiva, comunica il comitato i gestori dell’impianto, evidenziano che: «L’ordinanza con la quale la Regione dispone lo sversamento di 300 tonnellate al giorno di rifiuti nella discarica di Celico, si opera “una conclamata violazione della normativa ambientale”». Al procuratore capo Mario Spagnuolo gli attivisti chiedono che si metta fine agli sversamenti per tutelare la salute pubblica e non mancano di ricordare come: «Le prescrizioni imposte dal Dipartimento Ambiente nel 2017 mettevano una pezza ai disagi provocati da un impianto realizzato in un luogo non idoneo, limitandoli ma purtroppo non eliminandoli. Chi intende violare quelle prescrizioni mette ancora una volta a rischio la salute dei cittadini che vivono nei dintorni della discarica. La puzza pestilenziale che ieri sera avvolgeva Rovito ne è un’ulteriore prova».
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