di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Gli ospedali spoke scorporati dalle Asp per essere accorpati alle aziende sanitarie, quindi agli hub regionali? Manco a parlarne.
L’ulteriore voglia di accentramento del servizio sanitario a Reggio, Catanzaro e Cosenza, manifestata da alcuni consiglieri regionali del Partito democratico delle tre maggiori province, cozza, secondo Flavio Stasi, contro una migliore erogazione del servizio ai cittadini.
Il sindaco della terza città della Calabria per dimensioni demografiche e prima per ampiezza territoriale, rispolvera e ripropone al dibattito, gli «strumenti di governo di prossimità della sanità», tradotto in un acronimo, le Asl. «Ben venga – dice – l’idea di rivedere l’organizzazione sanitaria regionale, ma serve andare nella direzione esattamente opposta a quella indicata dalla proposta di legge a firma di alcuni consiglieri regionali».
Nella sua veste di presidente della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Cosenza, Stasi pone quale «priorità delle priorità» l’ottimizzazione del sistema sanitario, partendo dall’emergenza. «Continuare a parlare di mera razionalizzazione, senza prendere in alcuna considerazione la quantità e la qualità delle effettive prestazioni erogate, significa non soltanto non risolvere il problema ma esasperarlo».
«ASP, CERTIFICATO IL FALLIMENTO» Il sindaco di Corigliano Rossano, poi, pone la pietra tombale sulle Aziende sanitarie proivinciali. «Nessuno – prosegue Flavio Stasi – dovrebbe più avere dubbi di alcuna natura sul fallimento conclamato e certificato della soppressione delle aziende sanitarie locali e dell’accorpamento scriteriato ed illogico in poche aziende sanitarie provinciali: non soltanto, infatti, si è ulteriormente aggravata l’inadeguatezza dell’offerta sanitaria regionale, ma abbiamo assistito ad una e vera implosione del complessivo sistema gestionale della sanità a livello centrale e periferico con i risultati impietosi che sono purtroppo sotto gli occhi di tutti».
«SERVE UNA GOVERNACE STABILE» «Oggi – evidenzia ancora Stasi – è diventato addirittura miracoloso avere una governance stabile, privilegio di cui l’azienda sanitaria più grande della regione, visti anche gli accadimenti degli ultimi giorni, non può godere. Ed avere aziende sanitarie senza governance significa inevitabilmente procedimenti bloccati, lavori fermi, burocrazie immobili, organi senza indirizzo e senza prospettive».
«ELEFANTI AMMINISTRATIVI» Serve urgentemente, quindi, «una governance stabile per l’Azienda Sanitaria di Cosenza e contestualmente bisogna avere il coraggio di dire che si è sbagliato ad andare nella direzione dell’accentramento, creando elefanti amministrativi che non riescono ad offrire un buon servizio ai calabresi. Su questi temi – va avanti – i sindaci devono essere coinvolti prioritariamente».
«GOVERNI DI PROSSIMITÀ COME PUNTO DI PARTENZA» Per il sindaco di Corigliano Rossano, insomma, è necessario «ridisegnare l’organizzazione sanitaria ripartendo dalla funzione e dagli obiettivi che erano stati attribuiti alle aziende sanitarie locali, le Asl, facendo diventare quello strumento di governo di prossimità della sanità, il punto di partenza per un riordino efficace ed efficiente della rete sanitaria periferica – conclude Flavio Stasi – con un obiettivo che per noi era e resta fondamentale e superiore a quello della mera e troppo spesso solo teorica razionalizzazione dei costi: la tutela del diritto alla salute per tutti».
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