REGGIO CALABRIA Questa volta le immagini sono più eloquenti di ogni parola. E sa è vero – come dice la presidente Jole Santelli – che in Calabria i turisti corrono soltanto il rischio di ingrassare perché la regione è Covid free, quelli che sceglieranno Reggio Calabria rischiano di mangiare e basta. Di bagni, viste le condizioni dell’acqua in alcune zone del litorale, ne faranno davvero pochi. Michele Macrì e Cosimo Siciliano hanno documentato la situazione degli scarichi fognari e dei depuratori. E il risultato è sconfortante.
«Da oltre 30 anni – racconta Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic – il depuratore di Gallico scarica acque “visivamente” non depurate nel mare». Niente condotta sottomarina che porti le acque in uscita lontano dalla cosa, dunque. In località ex Capannine, sempre a Reggio Calabria, lo “spettacolo” dell’acqua marrone e le esalazioni sono per stomaci forti. Al Lido comunale la situazione non è migliore. E Crea si interroga sul fatto che «nella rete fognaria comunale giungono i rifiuti dell’attività ospedaliera. È un disastro che, per via dei venti, trasporta i liquami proprio sui bagnanti». Il tour dei liquami prosegue. E Macrì ascolta i potenziali bagnanti (che non hanno in progetto di bagnarsi) e anche… un’orata destinata a finire al cartoccio. Tra chi ironizza («faccio i fanghi come a Fiuggi») e chi per un tuffo preferisce andare altrove («ha avuto paura anche il Coronavirus», Macrì decide di sentire il Comune di Reggio. Dall’altro capo della cornetta non si scompongono. E sottolineano che «l’acqua è buona, che è tutto pulito». In Calabria non c’è nessun rischio, «qui a Reggio manco le mascherine quasi quasi al Comune abbiamo più». I fanghi, però, non mancano.
x
x