Spettacolare, ad Africo antica, è la sequenza di strutture che sono rimaste testardamente aggrappate alla montagna, meta di moltissimi visitatori: il quartiere Campusa; l’asilo e le scuole elementari di Zanotti Bianco; la caserma e il genio civile raccontate ne “La Teda” di Strati; le antiche case di Africo con al centro la piazza e la chiesa di San Nicola Pontefice; il cimitero; Casalinuovo di Africo; il santuario di San Leo e le piccole edicole. A maggio di ogni anno, nel santuario basiliano che sorge sui resti del monastero dell’Annunziata fatto erigere da San Leo, si recano decine e decine di fedeli per il classico pellegrinaggio. I fedeli, quando l’Aposcipo lo consente, percorrono la strada che dal monte Perre scende giù nella fiumara, risalendo su per la mulatteria che porta al santuario, quindi ad Africo, Campusa, Casalinuovo. Mulattiere e ponti aspromontani a causa delle intemperie e del blocco Covid19 stanno vivendo un periodo di abbandono. Gli operai alle dipendenze del Corpo Forestale dello Stato (Ufficio per la Biodiversità) hanno risistemato il sentiero che dal “Passo del Lupo” (alle pendici del Puntone Galera nel comune di Samo) porta in località “Croce di Dio sia lodato” (1448 metri m.) e dal quale poi si possono raggiungere il Villaggio Canovai, Montalto e tante altre località dell’Aspromonte orientale. Non sono ancora stati puliti e sistemati i sentieri che portano direttamente (per chi arriva da Samo e quindi dal sentiero ripulito) alla fiumara Ferraina e alle cascate “Forgiarelle” (una delle maggiori attrattive per gli escursionisti), e soprattutto non è stata ripristinata la passerella in legno (che è stata distrutta dalla piena di qualche anno fa) che permetteva di passare con facilità la fiumara. La piena purtroppo ha distrutto completamente anche il ponte in legno sull’Aposcipo ed ha danneggiato – rendendolo inutilizzabile – il ponte in prossimità del villaggio Canovai. L’augurio è che venga ripristinato il tutto al più presto, per garantire la fruibilità – soprattutto in questi mesi estivi – della nostra montagna.
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