L’euforia degli ultimi giorni, legata alla storica istituzione di numerosi collegamenti Frecciarossa, Frecciargento e Italo da Reggio Calabria per le principali città del Nord Italia, non deve però far passare in secondo piano problematiche infrastrutturali irrisolte, nella rete ferroviaria nazionale calabrese. Una di esse, è la fermata di Settimo di Montalto, da progetto posta sulla linea ferroviaria Paola – Sibari/Cosenza, tra lo sbocco della Galleria Santomarco ed il Bivio Settimo: si tratta di una infrastruttura oggetto di un accordo dell’agosto 2019 tra l’ex Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e l’AD di RFI, Ing. Maurizio Gentile, all’indomani della inaugurazione dell’avvio del servizio
Frecciargento Sibari – Bolzano: fu lo stesso Gentile a proporre la realizzazione di una fermata ferroviaria seguendo lo stesso iter progettuale utilizzato per realizzare in soli tre mesi, tempi di progettazione inclusi, della fermata ferroviaria di Bergamo Ospedale.
Il costo di realizzazione della fermata, stimato attorno agli 800.000 euro, fu stabilito a carico della Regione Calabria, su somme ricadenti nel POR 2007-2013 per circa 50 milioni di Euro, già in parte nelle disponibilità di RFI, che vista l’esiguità del costo di costruzione della piattaforma di Settimo di Montalto, diede immediata disponibilità all’avvio della costruzione della struttura, che sarebbe stata completata in tempo per l’entrata in vigore dell’orario ferroviario invernale a dicembre 2019, a partire dal quale il Frecciargento Sibari – Bolzano avrebbe effettuato fermata in quello che sarebbe diventato un ulteriore, fondamentale, hub ferroviario a servizio dell’area urbana di Rende e Cosenza, posto inoltre a soli 800 metri dal Campus Universitario, che da progetto sarebbe stato collegato con la già esistente navetta elettrica dell’UNICAL, in coincidenza con i treni Regionali (che diventerebbero così estremamente appetibili per tutta l’utenza studentesca pendolare), della relazione Paola – Cosenza (provenienti da Reggio Calabria/Lamezia, Sapri, Sibari), che avrebbero effettuato fermata presso la nuova piattaforma assieme al Frecciargento. Non solo: il previsto nuovo svincolo della A2, posto proprio a ridosso della nuova fermata di Settimo di Montalto, la renderà raggiungibile anche da Cosenza in pochissimi minuti, evitando così la necessità di recarsi a Paola, in auto o treno Regionale, per poter usufruire del servizio AV Sibari – Bolzano.
Il cambio d’orario di dicembre 2019 è ormai alle spalle da un bel po’: in questa occasione la costruzione era stata rimandata ed assicurata, da parte di RFI, entro e non oltre il mese di marzo, ma nulla di fatto anche in questa occasione. Indubbiamente l’emergenza Covid-19 ha fatto il resto, ma attenzione a far cadere nel dimenticatoio un’infrastruttura di tale importanza, peraltro già finanziata, nonché proposta e promessa dalla stessa Rete Ferroviaria Italiana, nella persona di Maurizio Gentile!
In questi giorni si discute possibilità di istituzione della fermata di Torano – Lattarico, per il Frecciargento Sibari – Bolzano, considerata anche appetibile da parte dell’area urbana di Cosenza e Rende: nulla di più sbagliato. Se da Cosenza un potenziale utente ha la necessità di servirsi del Frecciargento, certamente non prenderà l’auto per raggiungere Torano, tornando ovvero indietro, per poi proseguire verso Paola. Semplicemente, per coerenza, continuerà ad andare in auto o più probabilmente in treno Regionale a Paola. Senza contare che anche la presunta “area ovest della sibaritide” continuerebbe comunque a servirsi della stazione di Sibari, dotata di molto più servizi: e non dimentichiamo ovviamente che, l’utenza studentesca dell’UNICAL, certamente non si servirebbe di Torano – Lattarico.
A tal proposito, riteniamo opportuno riportare la sintesi di una comparazione sull’accessibilità della stazione di Torano – Lattarico e della fermata di Settimo di Montalto:
La scelta sulla fermata da aggiungere al servizio Frecciargento Sibari – Roma – Bolzano su base oggettive, e dunque tecniche, non può non partire da uno degli indicatori più facilmente misurabili ovvero il grado di accessibilità delle stazioni “candidate” . Si tratta di un indicatore che ormai, grazie agli strumenti messi a disposizione dalla rete, chiunque può calcolare su siti come, ad esempio, “openrouteservice”, che consente di misurare il tempo nel quale un luogo può essere raggiunto dal territorio circostante. L’espressione numerica di tale indicatore si traduce nel numero di residenti che si trovano in un raggio di x minuti percorsi in auto. L’indicatore viene rappresentato anche su cartografia per una facile lettura anche da utenti non specificatamente tecnici della materia.
Nel nostro caso tale indicatore è stato calcolato per le stazioni di Montalto (nella configurazione attuale ed in quella di progetto) e per quella di Torano. Ovviamente si è ipotizzato che in tutte le stazioni in oggetto possa tecnicamente fermare un treno di classe Frecciargento. Per tali luoghi è stato calcolato, e cartografato, l’indicatore di accessibilità sopra descritto, per una fascia temporale di 30’ ad intervalli di 5 minuti. E’ stato così calcolato il numero di abitanti residenti per intervalli di 5’ dalle tre stazioni fino ad un massimo di 30 minuti. Il confronto mostra come, per intervalli compresi tra 0 e 20’, le stazioni di Montalto sia accessibili da un numero maggiore di residenti (in particolare dall’area urbana di Cosenza) rispetto a quella di Torano (170 mila residenti per le stazioni di Montalto e circa 120 mila per quella di Torano), dai 25 ai 30’ la stazione di Torano recupera questa differenza fino a superare le due stazioni di Montalto ai 30 minuti (265 mila rispetto a 250 mila circa per la stazione di Montalto attuale e 237 mila per quella di progetto ). Prima di analizzare questi numeri e provare a spiegare cosa ci dicono è necessaria una precisazione: il calcolo penalizza la stazione di Montalto nella configurazione di progetto in quanto, attualmente, l’area non è servita, come lo sarà al momento della sua realizzazione, da infrastrutture stradali adeguate.
Tornando agli indicatori, la valutazione comparata, mostra come tutta l’area urbana di Cosenza risulta compresa in un raggio di accessibilità di 15’ dalle stazioni di Montalto (si parla di un bacino di oltre 90 mila residenti che si trova nelle immediate vicinanze della stazione). Con l’estendersi del raggio di influenza, la stazione di Torano aumenta il proprio bacino di influenza in quanto aggiunge l’area urbana di Cosenza (che si trova a circa 25 minuti in auto) e la parte più interna della Sibaritide. Quest’ultimo area però è già servita dalla stazione di Sibari e quindi solo parzialmente potrebbe beneficiare della fermata di Torano. In questi casi, infatti, entra in gioco anche la distanza chilometrica che, a parità di tempo di viaggio, potrebbe far propendere, per un puro calcolo economico, verso la più vicina (ad esempio il comune di Castrovillari si posiziona come sostanzialmente equidistante in termini di tempo tra le stazioni di Sibari e quella di Torano, entrambe a circa 35 minuti, mentre in termini di chilometri risulta nettamente più vicina a quella di Sibari che dista circa 35 km, che a quella di Torano che dista circa 50 km).
In conclusione si può dire che l’analisi dell’indicatore di accessibilità mostra come la stazione di progetto di Montalto risulti più appropriata di quella di Torano in termini di residenti serviti nel più breve tempo possibile. Se si considera che questo dato non tiene conto dell’ulteriore contributo che darà la viabilità di progetto (che prevede anche la realizzazione del nuovo svincolo di Rende), e non tiene conto della presenza dell’Università nelle immediate vicinanze (l’indicatore si riferisce alla sola popolazione residente sul territorio) risulta inconfutabile la preferenza per la stazione di progetto di Montalto.
E’ però anche necessario dire che, nelle more della realizzazione della nuova stazione di Montalto, la scelta di una stazione alternativa, tra quelle esistenti, può dipendere anche da fattori non quantitativi come l’indicatore di accessibilità sopra esposto, ma qualitativi come la disponibilità dello spazio esterno per la sosta dei veicoli e la manovra dei bus, la percezione di sicurezza che offre la stazione sia nella sua fruizione pedonale (anche in orari notturni) sia nel lasciare l’auto in sosta anche per diversi giorni, oltre alla generale disponibilità di servizi e di confort che l’infrastruttura offre ai viaggiatori (sala di attesa, servizi igienici, sottopassi, rampe, ascensori, macchinette emettitrici, punti ristoro…).
Insistere quindi sulla fermata a Torano, oltre a sembrarci estremamente riduttivo ai fini dell’utenza potenziale (a questo punto converrebbe davvero riprendere in considerazione la fermata, con cambio banco, per lo meno a Castiglione Cosentino), rischia di far cadere nel dimenticatoio la costruzione di una fermata di fondamentale importanza sia per l’area urbana di Rende e Cosenza, relativamente al collegamento Frecciargento Sibari – Bolzano ed eventuali servizi futuri, e sia per la stessa mobilità studentesca UNICAL, che finalmente troverebbe il servizio ferroviario regionale maggiormente appetibile, a maggior ragione quando, con l’entrata in servizio dei treni bimodali acquistati dalla Regione Calabria, sarà possibile effettuare treni diretti da/per Cosenza anche dal versante jonico calabrese.
L’appello che quindi lanciamo, in primis alla Regione Calabria ed al relativo assessorato alle Infrastrutture (visto e considerato che le risorse dedicate fanno capo al POR regionale!), è quello di convocare Rete Ferroviaria Italiana al fine di comprendere “che fine abbia fatto” la fermata di Settimo di Montalto, e renderne pubblica la risposta, nell’assoluta trasparenza e nell’interesse dei cittadini calabresi. Ovviamente, con l’obiettivo di avviarne al più presto una realizzazione che si sta facendo attendere già da troppo tempo. Di certo, noi di Associazione Ferrovie in Calabria, su questo tema, non molleremo la presa finchè non otterremo risposte certe e l’avvio dei lavori di costruzione.
*Associazione Ferrovie in Calabria
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