«Siamo particolarmente soddisfatti per la calendarizzazione, il prossimo giovedì 18 giugno, dell’audizione in Commissione antimafia del dottor Nino Di Matteo. Audizione che avevo richiesto il 20 maggio scorso insieme ai colleghi Antonio Iannone e Luca Ciriani, considerata la necessità di fare chiarezza sui motivi del ripensamento del ministro Bonafede dopo che aveva proposto al magistrato di guidare il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria». Lo afferma il segretario della Commissione parlamentare Wanda Ferro. «Dalle intercettazioni del Gom, che pure abbiamo chiesto di acquisire, sarebbe emersa infatti – spiega la Ferro – la preoccupazione dei boss mafiosi per l’eventuale nomina di Di Matteo alla direzione del Dap. Una vicenda che deve essere approfondita anche con il ministro Bonafede, che auspichiamo rispetti l’impegno a tornare in Commissione per rispondere ai tanti interrogativi sollevati dai parlamentari d’opposizione riguardo ai provvedimenti assunti dal governo dopo le rivolte nelle carceri, che hanno portato alle scarcerazioni di centinaia di boss mafiosi con la scusa del coronavirus. Noi di Fratelli d’Italia – prosegue Wanda Ferro – pretendiamo che venga fatta massima chiarezza sulla catena di decisioni e di provvedimenti che hanno portato alle scarcerazioni dei boss, e che getta preoccupanti ombre sull’operato del ministero della Giustizia, tanto da comportare le dimissioni del direttore del Dap, del direttore generale dei detenuti e del capo di gabinetto del guardasigilli. Per questo abbiamo chiesto anche l’audizione dell’ex direttore del Dap Basentini, del nuovo direttore Petralia e della dottoressa Assunta Borzacchiello, che ringraziamo per la disponibilità e la puntualità con cui ha chiarito in Commissione i motivi per cui le è stato chiesto di firmare per conto del direttore la circolare del Dap del 21 marzo che – ricorda Wanda Ferro – ha dato il via alle scarcerazioni per coronavirus di centinaia di detenuti in regime di Alta sicurezza e al 41bis».
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