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Il Ponte vecchio e nuovo dilemma e le zone d'ombre sulla “Stretto di Messina”

Si infiamma, nuovamente, il dibattito sull’infrastruttura mai realizzata e più controversa della storia. Ma c’è chi vuole chiarezza sulla Spa della quale per anni ha fatto parte anche la Regione Ca…

Pubblicato il: 14/06/2020 – 13:29
Il Ponte vecchio e nuovo dilemma e le zone d'ombre sulla “Stretto di Messina”

I governatori di Sicilia e Calabria, Musumeci e Santelli, lo vogliono («Se non ora, quando», ha scritto la Santelli qualche settimana fa), il centrodestra, da Forza Italia a Salvini, sta spingendo fortemente (a Roma e quaggiù), il governo Conte e il Pd si tengono in una posizione di equilibrio ma in realtà – si veda l’ultima sortita di Franceschini – sembrano “sedotti” dall’idea, solo che non possono abbracciarla completamente perché se piace a Renzi non piace nemmeno un po’ ai grillini, due sindacati su tre sono favorevoli. Il dibattito sul Ponte sullo Stretto sì-Ponte sullo Stretto no è tornato prepotentemente al centro dell’agenda politica nazionale e regionale, con un ago della bilancia che sembra per il momento propendere per il sì. Ma ci sono tanti dubbi e tanti interrogativi sui quali ancora nessuno si è soffermato seriamente: uno di questi riguarda la Società Stretto di Messina Spa”, nata nel 1981 “per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio dell’attraversamento stabile stradale e ferroviario tra Sicilia e continente” (Calabria) e posta in liquidazione nel 2013. Sulla Società Stretto di Messina e soprattutto sulle connessioni calabresi nella Spa c’è oggettivamente un po’ di mistero, e ci sono tante domande ancora senza risposta, considerando che la Regione Calabria ha detenuto il 2,5% delle quote societarie e che la società – secondo i calcoli di addetti ai lavori – avrebbe speso dal 1981 al 2013 oltre 950 milioni per un Ponte che non c’è. A mettere in fila queste domande, in attesa di avere una risposta, è un’interrogazione rivolta alla governatrice Santelli dal gruppo di “Io Resto in Calabria” guidato da Pippo Callipo, interrogazione che parte da una premessa: «Non è chiara l’incidenza economica che ha comportato per la Regione Calabria la partecipazione alla Stretto di Messina Spa». Gli interrogativi sollevati da questo atto di sindacato ispettivo sono una decina: «Se e quale sia la partecipazione della Regione Calabria alla Stretto di Messina Spa; da quale data la Regione Calabria detiene partecipazioni nella Stretto di Messina; quali siano nello specifico le risorse economiche esborse dalla Regione Calabria alla Stretto di Messina dalla sua costituzione fino ad oggi; se e quali siano state le modalità di partecipazione della Regione alle attività della Stretto di Messina; se e quali siano state le modalità di controllo poste in essere dalla Regione nei confronti delle attività e delle spese sostenute dalla Stretto di Messina; se la Regione abbia verificato la correttezza delle procedure seguite dalla Stretto di Messina. in merito agli studi di fattibilità, ricerca e progetto di massima, progetto preliminare, atti di convenzione, gara di appalto, piano finanziario, stesura del progetto definitivo, monitoraggio ambientale, aggiornamento del piano finanziario, stipula dell’atto aggiuntivo; quale sia il numero effettivo dei contratti di lavoro (compreso collaborazioni e contratti d’opera) in essere al momento nella Stretto di Messina ed il loro peso economico; se e quale sia lo stato della procedura di liquidazione della Stretto di Messina; se e quale sia lo stato della vertenza giudiziaria avviata dalla società che ha vinto l’appalto per la progettazione e la costruzione del ponte volta ad ottenere un indennizzo per la mancata realizzazione dell’opera e se conosciuto quale sia l’indennizzo richiesto; quale sia il costo per la realizzazione dell’opera e se ci sono spese a carico della Regione». Insomma, un bel po’ di questioni contenute in questa interrogazione, che è indirizzata alla Santelli ma in realtà andrebbe indirizzata anche ai governatori che l’hanno preceduta, almeno dal 2013 a oggi. In ogni caso, il tema del Ponte sullo Stretto è ora argomento di dibattito anche a livello regionale, un dibattito che ruota attorno alla mozione, presentata dal presidente di Palazzo Campanella Tallini, nella quale si prevede che il Consiglio regionale impegna presidente e Giunta ad aprire il confronto con il governo nazionale. La mozione era all’ordine del giorno dell’ultima seduta consiliare, ma non è stata affrontata visto il caos Commissioni: ma questa mozione, insieme all’interrogazione di “Iric”, può essere l’occasione per una discussione seria sul Ponte e per un’”operazione verità sui tutto quello che circonda questa controversa infrastruttura, a partire dalla Società Stretto di Messina. (c.ant.)

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