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'Ndrangheta in Piemonte, 4 anni e 8 mesi per l'ultrà in contatto con i clan

Ricalcolata la pena di Rocco Dominello nel processo d’Appello bis “Alto Piemonte”. Per il padre Savero 7 anni e 7 mesi. Nell’inchiesta i rapporti tra le figure legate al bagarinaggio e la cosca Pes…

Pubblicato il: 15/06/2020 – 17:43
'Ndrangheta in Piemonte, 4 anni e 8 mesi per l'ultrà in contatto con i clan

TORINO Al processo d’appello bis chiamato Alto Piemonte, a Torino, per Rocco Dominello la pena è stata ricalcolata (dopo la derubricazione di un’accusa da tentato omicidio a lesioni) in quattro anni e otto mesi; per il padre, Saverio Dominello, in sette anni e sette mesi.
La condanna più elevata (14 anni e 2 mesi) riguarda l’imputato Diego Raso.
L’inchiesta Alto Piemonte, diretta contro clan della ‘ndrangheta attivi nel Torinese e nelle province di Biella e Vercelli, sfociò il primo luglio 2016 in una serie di arresti. Uno dei filoni riguardava l’interesse di figure legate alla cosca Pesce-Bellocco al business del bagarinaggio dei biglietti della Juventus.
Nel primo processo d’appello Germani era stato condannato a quattro anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione. La Cassazione, pur confermando le ipotesi degli inquirenti sulle attività di Dominello negli ambienti della curva bianconera, annullò la sentenza a caricò dell’ex ultrà ordinando un nuovo passaggio davanti ai giudici piemontesi: oggi per Germani – che ha sempre negato le accuse – è arrivata l’assoluzione.

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