COSENZA Il gip del tribunale di Catanzaro ha autorizzato il comune di Cosenza ad effettuare tutti i controlli di staticità e stabilità per Piazza Bilotti. L’intera superficie esterna rimane interdetta all’uso da parte dei cittadini così come i locali sottostanti ai quali sono stati apposti i sigilli il 24 aprile su richiesta della Dda di Catanzaro, ma adesso gli esperti individuati dall’amministrazione comunale potranno iniziare ad effettuare tutte le verifiche necessarie a dimostrare che la piazza «non rappresenti un pericolo per la cittadinanza» come scritto nel decreto di sequestro e che quindi possa ritornare pienamente in funzione. Il giudice si è determinato dopo che nei giorni scorsi, con determina dirigenziale, il comune di Cosenza aveva affidato l’incarico di effettuare le verifiche necessarie allo spin-off dell’Unical, SisMlab (qui la notizia). In accordo con la Guardia di Finanza e la polizia municipale (custode pro tempore della piazza) lo spin-off dell’Università della Calabria avrà accesso all’area e inizierà, nel più breve tempo possibile, ad effettuare tutti i test necessari per redigere la relazione di staticità e stabilità della piazza. SisMlab effettuerà una verifica tecnica sullo stato delle travi in acciaio poste nell’area museale, comprese saldature e bullonaggio e sulla relativa staticità, a superamento di quanto ipotizzato, sotto il profilo della sicurezza del sito, nel decreto di sequestro preventivo e in accordo con l’autorità giudiziaria realizzerà una serie di verifiche ancora più approfondite per fugare il dubbio circa possibili cedimenti della struttura. I risultati saranno fondamentali per determinare o meno la riapertura della piazza in completa sicurezza. Nell’inchiesta condotta dalla procura antimafia del capoluogo risultano indagate 13 persone. Tra loro, l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri (difeso dall’avvocato Nicola Rendace) il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli), i due impiegati della ditta “Barbieri Costruzioni” Gianluca Guarnaccia e Pasquale Torchia (difesi dall’avvocato Marco Facciolla) e il direttore dei lavori Francesco Tucci. (mi.pr.)
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