REGGIO CALABRIA «Credo che si debba proclamare l’emergenza sanitaria a Reggio Calabria perché non ci sono le condizioni per continuare in questo modo. Si provveda con tutti i mezzi possibili. Il governo provveda come è stato fatto a Napoli».
Così l’assessore comunale alla Polizia municipale, Nino Zimbalatti, raggiunto dall’Agi, commenta la nottata appena trascorsa in città, dove si sono susseguiti numerosi roghi di spazzatura in diversi punti della città. L’Avr, la società che per conto del Comune di Reggio Calabria gestisce la raccolta differenziata, al centro dell’operazione Helios condotta qualche giorno fa dalla Dda e posta dai Carabinieri sotto amministrazione giudiziaria, non può conferire in discarica tutti i rifiuti prodotti giornalmente in riva allo Stretto. A seguito della recente decisione della Regione Calabria, infatti, il Comune di Reggio può conferire solo 50 tonnellate al giorno di rifiuti in discarica, a fronte delle circa 140 tonnellate prodotte quotidianamente. Fonti autorevoli della Città Metropolitana di Reggio Calabria stimano che al momento a terra giacciano 4mila tonnellate di rifiuti.
«Nel 2010 – ricorda l’assessore Zimbalatti – il governo mandò a Napoli l’Esercito per 1500 tonnellate di rifiuti in strada».
FALCOMATA’ IN PREFETTURA «Ho chiesto al prefetto l’intervento dell’esercito per la rimozione delle 4000 tonnellate di rifiuti presenti nelle nostre strade a causa del blocco e del rallentamento del conferimento negli impianti da circa 45 giorni». Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà al termine di un vertice in Prefettura convocato per trovare soluzioni immediate sul problema. «Esiste un precedente in tal senso – ha ribadito anche Falcomatà – nel 2010 l’esercito fu utilizzato per l’emergenza rifiuti a Napoli quando furono rimosse 1.500 tonnellate di rifiuti»
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