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Il dialogo tra Pd e M5S (ri)parte dalla sanità «colonizzata dal centrodestra»

La denuncia di Sapia («dem e Cinque Stelle devono ribellarsi a questa deriva leghista e forzista») trova la sponda di Guccione. «Serve una nuova fase nei rapporti tra le due forze politiche»

Pubblicato il: 15/06/2020 – 9:54
Il dialogo tra Pd e M5S (ri)parte dalla sanità «colonizzata dal centrodestra»

COSENZA Il dialogo Pd-M5S? Può iniziare dalla sanità. Il primo ponte lo aprono Francesco Sapia e Carlo Guccione, parlamentare grillino e consigliere regionale dem. Le valutazioni dei due sulla gestione del pianeta salute, tra commissariamenti in quota centrodestra e risorse mai sfruttate (o sprecate, a seconda dei casi) spesso convergono. E se il primo punta l’obiettivo sulla «colonizzazione del Servizio sanitario calabrese da parte del centrodestra», il secondo chiama il collega direttamente al dialogo e all’apertura di una nuova fase tra le due forze politiche.
SAPIA: «SANITÀ COLONIZZATA DAL CENTRODESTRA» «È in atto un’evidente, inammissibile colonizzazione delle aziende del Servizio sanitario calabrese da parte del centrodestra, con l’assurda e gravissima complicità dei commissari governativi Saverio Cotticelli e Maria Crocco, rappresentanti del governo giallo-rosso». Lo denuncia con forza il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che spiega: «La commissaria dell’ospedale di Cosenza, Giuseppina Panizzoli, secondo la stampa già destinataria di incarichi dirigenziali nella Regione Lombardia guidata da Formigoni e poi da Maroni, doveva essere sottoposta a verifica dell’operato da parte di Cotticelli e Crocco e approvare l’atto aziendale entro gli inizi dello scorso maggio. Ciò non è avvenuto, secondo quanto riportato in una puntuale interrogazione del consigliere regionale calabrese Carlo Guccione». «La direttrice sanitaria dello stesso ospedale, Simonetta Bettelini, sarebbe – prosegue il parlamentare del Movimento 5 Stelle – in quota Lega, per quanto ricostruito da diverse fonti giornalistiche. Ciononostante, la stessa è stata di recente individuata dal commissario Cotticelli, d’intesa con la presidente regionale Jole Santelli, quale commissario straordinario dell’Asp di Cosenza. Questi paradossi vanno chiariti immediatamente e bisogna scoprire chi e che cosa ci sia dietro tale sodalizio a cielo aperto. Perciò ho presentato due articolate interrogazioni al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministri della Salute e dell’Economia, Roberto Speranza e Roberto Gualtieri, anche citando una recente interrogazione del consigliere regionale Giuseppe Aieta, in cui si rammenta l’oggettiva violazione del decreto Calabria, ad opera di Panizzoli, a proposito della nomina di Bettelini quale direttore sanitario dell’Asp di Cosenza». «Per dovere nei confronti dei calabresi, il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico, che compongono il governo nazionale, con i rispettivi eletti in parlamento e nel Consiglio regionale devono – conclude il deputato pentastellato – ribellarsi a questa deriva leghista e forzista circa la gestione della sanità calabrese. Nel contempo bisogna pretendere che il governo nazionale valuti la sostituzione tempestiva di Cotticelli e Crocco e dica che come voglia agire per il futuro dei servizi ospedalieri e territoriali, atteso che ora è il momento di vigilare e avanzare proposte condivise in merito all’utilizzo delle risorse europee per gli investimenti volti al rilancio del nostro Servizio sanitario».
GUCCIONE AUSPICA UNA NUOVA FASE Guccione, da parte sue, ritiene che il settore della sanità in Calabria possa «diventare un momento di confronto comune con i rappresentati del Movimento 5 Stelle. Il deputato Francesco Sapia è stato protagonista di numerose battaglie sulla sanità, seguendo quanto denunciato in questi anni da molti di noi. La sanità calabrese deve essere liberata da tutte quelle forze che la voglio tenerla “bloccata” in uno stato di perenne di commissariamento, per far prevalere interessi particolari a discapito della salute dei cittadini». Il consigliere regionale del Pd invita a non dimenticare «che abbiamo circa due miliardi di euro di fondi disponibili e non utilizzati destinati alla sanità calabrese e che sono finalizzati alla costruzione di nuovi ospedali, alla realizzazione delle Case della Salute, all’ammodernamento tecnologico e al miglioramento della sanità territoriale. Risorse disponibili e chiuse nei cassetti da oltre dodici anni.  Mi auguro che nell’interesse della sanità calabrese possa aprirsi a breve una fase nuova nei rapporti tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle».

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