COSENZA Il 18 giugno alle 16,30 si terrà una nuova seduta del “Parlamento delle imprese” della Camera di Commercio di Cosenza, per la prima volta totalmente online, con la partecipazione del professore Sabino Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale, che terrà una “Lectio Magistralis” aperta a tutte le imprese e le istituzioni del territorio, sul tema “Le libertà costituzionali e i livelli di governo in era COVID-19 – la Ripartenza economica”.
«Il #ModelloCameraCosenza – si legge in una nota – ancora una volta punta in alto offrendo agli imprenditori cosentini, attraverso il Parlamento delle Imprese, l’opportunità di incontrare, in questo caso, un vero e proprio pezzo di storia della nostra Repubblica. Cassese, infatti, noto giurista, accademico e giudice emerito della Corte costituzionale, ha contribuito alla definizione dell’amministrazione pubblica europea, nella veste di presidente dell’European Group of Public Administration dal 1987 al 1991, collaborando poi con l’Ocse alla riforma delle amministrazioni pubbliche dei paesi dell’Europa centrale e orientale. Ha scritto manuali di diritto amministrativo, di diritto pubblico e di diritto pubblico dell’economia, volumi e articoli sulle imprese pubbliche, sulla proprietà pubblica, sui sistemi creditizi, sull’intervento statale in economia e sulla cultura amministrativa».
Sabino Cassese, che risponderà anche alle domande del Corriere della Calabria, affronterà nell’incontro in programma argomenti di estrema attualità, farà un analisi dell’Italia in emergenza sanitaria che ha visto le libertà fondamentali e diritti costituzionali di milioni di cittadini fortemente limitati, se pur temporaneamente. Una situazione inedita per la Repubblica e foriera di mutamenti radicali. Sua l’affermazione «Neppure la più terribile delle dittature ha interdetto la libertà di andare e venire, e di uscire da casa, per di più selettivamente limitata, per categorie di persone o a titolo individuale, indicate in atti amministrativi».
Affronterà inoltre la questione degli strappi alle regole dello Stato di Diritto, della deriva localistica della gestione dell’emergenza sanitaria, e infine, delle difficoltà che vengono tutte imputate alla burocrazia ma che, principalmente, derivano da chi adotta ogni giorno una procedura nuova che si aggiunge, senza mai sottrarre, a una precedente, da chi richiede ogni giorno un parere in più invece di sfoltire l’intrico di adempimenti di cui già sono piene le vite delle nostre imprese.
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