REGGIO CALABRIA Avevano perfino stampato la maglietta con le iniziali della “nuova ditta”… accanto a quella del titolare anche quelle degli usurai. E’ quanto accaduto a una delle vittime degli usurai colpiti stamani dall’operazione Libera Fortezza, condotta a Polistena da Carabinieri e Guardia di Finanza e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Vittima è un artigiano della lavorazione del marmo, il quale nell’aprile 2013 riceve in contanti un prestito di 13 mila euro, impegnandosi alle restituzione di 40 mila euro, per un tasso annuo del 601,47%, con un intervallo mensile del 17,63%, superiore alla soglia usuraria. L’artigiano è costretto a firmare assegni post datati del valore complessivo di 35 mila euro, a garanzia dell’adempimento. Alla scadenza del termine della prima rata, fissata al 25 luglio 2013, a fronte della richiesta di una dilazione di soli 5 giorni, è costretto a promettere altre 500 euro. Inoltre l’artigiano era stato costretto a stipulare tre polizze assicurative rc auto false. Gli investigatori hanno accertato che durante la pendenza del prestito usurario gli indagati avevano fatto produrre delle magliette con la scritta “RBV lavorazione in marmo”, l’acronimo indicativo della società del tutto inesistente, con le iniziali dei cognomi della vittima e degli usurai. Secondo l’accusa si erano impossessati di fatto dell’attività imprenditoriale. (f.p.)
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