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Maturità senza cartucciere: sotto "esame" le misure anti-covid nelle scuole – VIDEO

Le voci degli studenti che affrontano gli esami al tempo del Covid-19 al liceo classico Bernardino Telesio di Cosenza tra distanziamento, gel igienizzante, mascherine e tesine. «Una bella esperienz…

Pubblicato il: 17/06/2020 – 12:06
Maturità senza cartucciere: sotto "esame" le misure anti-covid nelle scuole – VIDEO

di Michele Presta
COSENZA
Il Devoto Oli è riposto nella pila di libri di generazioni diverse. Per la prima volta nella storia della maturità sotto braccio il dizionario della lingua italiana non nasconde frammenti di un tema gettonato e circolato in rete nella toto-traccia. Anche le cartucciere sono adagiate all’appendiabito, cimeli di guerre combattute in anni lontani. È la maturità dell’anno in cui il mondo si è fermato per oltre tre mesi, dove più che saggiare le capacità degli studenti si testano quelle degli istituti scolastici nel rispettare protocolli per regolare il distanziamento sociale e rendere salubri gli ambienti. Gli istituti scolastici hanno scandito diari prestabiliti. Uno studente ogni ora, cinque al giorno, vietati gli assembramenti e gli accompagnamenti. In aula può entrare una sola persona oltre il candidato, le ansie dell’interrogazione si mantengono integre fino al giorno in cui ci si accomoda alla sedia posta al centro di un ferro di cavallo dove sui lati sono sistemati gli insegnanti. Tesine, mascherine e gel igienizzante per le mani. Null’altro in borsa, rotto il ghiaccio con il lavoro realizzato dallo studente, si inizia con le domande. «Sono preoccupata però penso di essermi preparata abbastanza bene», Mirella Pedretti è una giovane maturanda del liceo classico Bernardino Telesio. È tra le prime studentesse del liceo che si trova nel cuore del centro storico a sostenere l’esame. Quattro sono le commissioni nella scuola diretta del preside Antonio Iaconianni che saggeranno le capacità di centotrentadue studenti. «Avrei preferito sostenere gli esami in modo classico – continua Mirella – preparare come si deve tutte le materie. Io ho fatto una tesi sulla “Vergogna e il desiderio” ma non sarà mai come affrontare una traduzione di greco o di latino». E nel primo anno in cui le prove scritte sono eliminate dal percorso dei maturandi, trova invece spazio l’educazione civica con una domanda quasi di rito sul periodo di quarantena e che saggia anche gli animi degli studenti che in questi mesi di didattica a distanza hanno preparato la maturità. «E’ stato un periodo molto buio, ma mi ha aiutato a capire davvero cosa voglio fare del mio futuro» conclude Mirella. Che siano state le restrizioni imposte durante il periodo di lockdown le vere prove di maturità per gli studenti arrivati alla fine del ciclo di studi superiore? «Forse sì. Io le ho rispettate, ho rispettato gli orari delle lezioni per la didattica a distanza e ancora adesso quando sto con gli amici rispetto il distanziamento sociale e uso tutte le precauzioni – spiega Gianfranco Bruno, studente del geometra Quasimodo-Serra -. Studiare è stato difficile, ma non avevamo alternativa e ci siamo preparati come meglio abbiamo potuto».
Gli ingressi a scuola sono regolati dal personale tecnico amministrativo e dai docenti individuati per fare in modo che tutte le regole fossero rispettate. I “telesiani” hanno anche richiesto il supporto della Croce Rossa per delle attività di supervisione affinché non sfugga davvero nulla. «Controlliamo che tutto quanto previsto dai protocolli del Miur sia rispettato – ci spiega un operatore della Croce Rossa -. Dal distanziamento sociale alla sanificazione. Noi non abbiamo poteri coercitivi al massimo possiamo segnalare delle irregolarità al responsabile dell’istituto». I percorsi obbligatori e i disinfettanti per le mani abbondano. Gli istituti forniscono mascherine ai docenti e autocertificazioni sullo stato di salute. I minuti scorrono ed i primi maturandi iniziano a varcare la soglia della porta. «L’esame è stato diverso rispetto a quello per cui da settembre ci siamo preparati ma è stato ugualmente bello. A prescindere da tutto ci hanno dato una parvenza di normalità, siamo stati sereni e tranquilli ed è forse quello di cui davvero avevamo bisogno – aggiunge Aida Iaconetta -. È stata una esperienza bella, sarebbe potuta essere anche traumatica ma sono riuscita a concentrarmi e a rendere al meglio, ne sono contenta e spero che lo stesso possano fare i miei compagni». Si continuerà a questo ritmo anche per le prossime settimane, la maturità ai tempi del Covid è una esperienza che lancia però anche l’allarme sulla necessità di regole certe al rientro in aula il prossimo settembre. (m.presta @corrierecal.it)

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