Caos rifiuti, porte chiuse a Lamezia per i Comuni dell’Ato Catanzaro

LAMEZIA TERME Attendere, prego: nell’impianto di Lamezia possono scaricare soltanto i rifiuti provenienti da Vibo Valentia. Così, venerdì, per i Comuni dell’Ato di Catanzaro non è stato possibile effettuare nessun conferimento nella discarica del centro della Piana. “Scavalcati”, così come è stata scavalcata l’autonomia di gestione conquistata nella provincia del capoluogo. Il clima politico è torrido attorno alla possibilità che a Lamezia venga realizzata una terza vasca da 600mila metri cubi in località Stretto. E la “chiusura” di oggi ai mezzi provenienti dal Catanzarese apre (è dà fondamento) a ogni possibile dietrologia su quale possa essere l’effettivo scopo del nuovo impianto.
Le “porte chiuse” di oggi sono dovuto a un intervento diretto della Regione. Un’ordinanza che, secondo quanto si apprende, avrebbe dato priorità all’emergenza sorta in provincia di Vibo. I rifiuti del Vibonese, con i rallentamenti nell’accettazione all’impianto di Catanzaro-Alli, rischiano di far deflagrare l’emergenza. Così, la Cittadella ha ordinato di dare loro priorità all’ingresso dell’impianto lametino, minacciando la società che lo gestisce di una denuncia per interruzione di pubblico servizio se si fosse rifiutata di adempiere ai propri “doveri”.
La prova di forza della Regione ha superato anche le disposizioni dell’Ato di Catanzaro, che aveva comunicato di non alterare il calendario previsto per la giornata odierna. Niente da fare: i mezzi inviati dai Comuni sono stati costretti a rientrare carichi. La conseguenza? La tensione cresce attorno alla paventata realizzazione della terza vasca. Che sarà pure utile al Comune di Lamezia per questioni economiche (e forse politiche) ma ha già sollevato una nube di contestazioni e provocato un (per ora, piccolo) strappo politico nella maggioranza che sostiene Jole Santelli.