CATANZARO «Le scelleratezze consumate ai danni del “Centro calabrese di solidarietà” possono essere anche l’occasione per evidenziare le criticità operative del Centro, la scarsità di risorse e la difficoltà a operare all’interno di un sistema socio-sanitario frammentato, trascurato e privo di validi riferimenti legislativi e finanziari. La Regione sul fronte caldo del disagio sociale è la grande assente e ciò non è più tollerabile». L’ha detto il consigliere regionale Francesco Pitaro (Gruppo Misto) incontrando, assieme a Danilo Ferrara, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria, Isa Mantelli, presidente del Centro Calabrese di Solidarietà che nei giorni scorsi ha subito l’ennesimo atto vandalico nella sede di Via Fontana Vecchia.
«È necessario prevedere un sistema finanziario che possa garantire un futuro dignitoso, in forma stabile e continuativa, alle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie», ha sottolineato Ferrara, che sulla Riforma del Welfare approvata nel corso della precedente legislatura, ha aggiunto: «È inaccettabile che gli operatori del settore, nel dare risposte alle famiglie in difficoltà, debbano trovarsi in situazioni paradossali di confusione e disorientamento. Stanno crollando tutte le certezze: se prima era la Regione a dover ottemperare alle procedure, ora se ne sta lavando le mani scaricando le competenze sui Comuni che a loro volta non hanno risorse umane e strumentali né finanziarie perché la Regione non ha ancora fatto il trasferimento dei fondi. Ci troviamo in un limbo in cui a pagarne le conseguenze sono i bisognosi, il tutto fortemente inasprito dall’emergenza Covid».
«Al di là del recupero e del reinserimento sociale di giovani e adulti in difficoltà, noi compiamo un’azione significativa di accoglienza togliendoli dalla strada e allontanandoli dalla criminalità – ha commentato Isa Mantelli, presidente del Centro che si prende cura di donne vittime di violenza, tossicodipendenti, alcooldipendenti, immigrati, giovani disagiati e famiglie bisognose – ma farlo senza la certezza costante di fondi è una lotta che diventa sempre più difficile da sostenere».
Ha poi posto l’accento sulla necessità di riorganizzare l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere per collegarlo in forma diretta ai centri anti-violenza invitando «tutta la classe politica, destra e sinistra, a non chiudere gli occhi sui femminicidi e sulla parità di genere a cui purtroppo, a livello regionale, non viene data la giusta rilevanza».
«Per ciò che concerne la violenza sulle donne – ha chiosato Pitaro – occorre che maggioranza e opposizione, andando oltre le polemiche di questi giorni, convergano per approvare una legge regionale in grado di costruire un sistema di protezione delle donne vittime di violenza più organico, efficiente e capillare, attraverso adeguati stanziamenti nel bilancio regionale e con l’utilizzo di fondi comunitari e che preveda il coinvolgimento dell’Osservatorio sulla violenza di genere del Consiglio regionale in tutti i tavoli dove si programmano gli interventi in questo settore».
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