di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Un “boomerang”. Il riordino della rete ospedaliera licenziato dall’ufficio del commissario ad acta alla sanità calabrese Saverio Cotticelli e dal Dipartimento regionale tutela della salute e politiche sanitarie, è ritornato indietro al sindaco di Corigliano Rossano come l’arnese da caccia australiano.
Flavio Stasi nei mesi scorsi aveva puntato molto sull’allestimento del reparto Covid nello stabilimento ospedaliero di Rossano dello spoke di Corigliano Rossano, immaginando che i posti letto in più e soprattutto il reparto di Pneumologia – che sarebbe dovuto essere nuovo di zecca ma che nei fatti non è mai entrato in funzione – rimanessero in uso all’ospedale anche dopo l’emergenza.
Ed invece il provvedimento di Cotticelli non solo smentisce il sindaco, per quanto – al danno la beffa – provocherà la chiusura della Cardiologia in cambio di qualche posto in più in terapia subintensiva e intensiva.
In sostanza, la Pneumologia sparisce dai radar, così come l’Utic, l’Unità di terapia intensiva cardiologica, chiusa mesi prima dell’emergenza coronavirus, a questo punto con la “scusa” di alcuni lavori nei locali. Otto posti di Cardiologia sommati a due di Medicina saranno trasformati in terapia subintensiva ed i dieci restati saranno dedicati all’assistenza Covid. In tutto questo bailamme, in un quadro più complessivo a favore della terapia intensiva, che acquisirà posti letto in più, ne uscirà fortemente penalizzata la Cardiologia, reparto che scendendo sotto i dodici posti letto sarà soppresso. In sostanza, la Piana di Sibari e suoi 220mila abitanti non potranno più ammalarsi di cuore, peggio che andar di notte per gli infartuati. Patologie in cui è necessario l’intervento tempestivo che saranno curate, se andrà bene a Catanzaro dopo un viaggio in elicottero, o a Cosenza. Eppure, qualcuno parlava anche di emodinamica.
STASI: «NOI NON CI STIAMO» Sul piede di guerra, intanto, la conferenza dei sindaci della Provincia di Cosenza, presieduta da Flavio Stasi, in quanto sindaco della città più grande. «Il riordino – dice – della rete ospedaliera in emergenza Covid-19, non soddisfa il documento licenziato da Cotticelli. Se è positivo l’aumento della terapia intensiva e l’istituzione delle sub intensive, non possiamo accettare che si riconvertano posti già previsti nel decreto del commissario ad acta (DCA) N.64 (Piano di rientro) come quelli di cardiologia o medicina». Il primo cittadino di Corigliano Rossano annuncia anche che sulla questione incontrerà martedì prossimo alla Cittadella Regionale a Catanzaro il commissario regionale Cotticelli.
«Il piano d’emergenza Covid – continua – deve essere finanziato e non può non integrare quanto già previsto nel Piano di rientro. Senza contare che non c’è traccia delle pneumologie che bisogna invece istituire o mantenere, al pari delle intensive. Vanno previsti, inoltre, i percorsi ad hoc e lavori di ampliamento – conclude Stasi – anche per i presidi ospedalieri che sono indicati come no-Covid (Corigliano, Paola, Acri e San Giovanni in Fiore) soprattutto per quanto riguarda i Pronto Soccorso». Il sindaco, isomma, sembrato rimanere col cerino in mano, sul quale soffia prontamente il leader delle opposizioni consiliari di Corigliano Rossano, Gino Promezio.
PROMENZIO: «STASI SI DIMETTA» «Il sindaco – commenta Promenzio, professione medico, direttore del reparto di ortopedia pediatrica a Catanzaro – deve dimettersi. Non c’è più via di scampo. Il documento di Cotticelli boccia la sua linea d’azione ed anche i suoi sogni più reconditi, quelli di poter racimolare dall’emergenza Covid, posti letto in più ed un reparto, la Pnuomologia, che solo secondo lui sarebbe rimasta attiva anche dopo l’emergenza stessa. Peraltro ha talmente tirato la corda che quel reparto non solo non è entrato mai in funzione effettiva, ma è costato dei soldi spesi inutilmente. Questa, nella sua breve esperienza politica, è la sua sconfitta più grande. È la certificazione che quanto abbiamo detto per mesi, anche in Consiglio comunale, era vero. Stasi ha illuso in primis la popolazione di Corigliano Rossano, e forse ingenuamente anche sé stesso. Il tanto sbandierato reparto Covid gli è tornato indietro come un boomerang. Abbiamo sempre dichiarato che il reparto dedicato al coronavirus sarebbe stato inutile, non fosse altro che per quanto è riportato nel decreto Speranza secondo cui gli ospedali misti Covid sono una bomba batteriolgica di infezione. Si dimetta da sindaco, da presidente della conferenza dei sindaci. Con il suo pressappochismo ha dimostrato di non essere in grado di governare la terza città della Calabria».
Parole durissime, quelle profferite da Gino Promenzio, che il primo cittadino, come d’abitudine, incasserà senza nemmeno rispondere. È tempo, però, che Flavio Stasi inizi a rendere conto alla città che lo ha eletto. (l.latella@corrierecal.it)
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