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L'inamovibile Lione, alle Terme Sibarite un "politico" per tutte le stagioni

In sella allo stabilimento di proprietà regionale dal 2011 e l’abito buono per tutti, da Scopelliti a Oliverio, fino all Santelli. Quella sua (dis)amicizia con Gallo e l’avvicinamento a Giudeceandrea

Pubblicato il: 21/06/2020 – 8:26
L'inamovibile Lione, alle Terme Sibarite un "politico" per tutte le stagioni

SIBARI In Calabria, è noto, per racimolare dalla politica una prebenda, un incarico, un mandato, basta seguire la scia del “potente” di turno.
Basta essere, insomma, un uomo buono per tutte le stagioni, impegnarsi a favore del presunto cavallo vincente ed il gioco è fatto.
In politica funziona così, il do ut des è una prassi. A maggior ragione quando si ambisce ad un “posto”, magari in una società partecipata dalla Regione, per andare sul sicuro.
L’uomo per tutte le stagioni, in questo caso, è Mimmo Lione, amministratore unico delle Terme Sibarite che aprirà la stagione quest’oggi.
In scadenza nella primavera 2020, il suo incarico è stato prorogato per altri dodici mesi dal governo di centrodestra targato Santelli, nonostante fosse alla guida dell’impianto termale già da anni, grazie alle amministrazioni regionali precedenti guidate da Peppe Scopelliti e Mario Oliverio.
Non c’è da stupirsi, la politica è così. Soprattutto quando la si mastica da anni. Ed a Lione piace, non c’è che dire, a tal punto da vantare un ricco curriculum.
Inizia a muovere i primi passi in Consiglio comunale nel 2004, accompagnato da Gianluca Gallo, alla sua prima consiliatura da sindaco di Cassano. Nel 2009 Gallo viene riconfermato a furor di popolo e Lione risulta tra i primi consiglieri comunali per numero di consensi, meritandosi sul campo i “gradi” di vicesindaco. Nel 2010 Gallo raggiunge anche Palazzo Campanella fra le fila della maggioranza che sostiene Scopelliti (deciderà di dimettersi da sindaco). Magicamente, a maggio 2011 ecco la prima prebenda per Lione che viene indicato dal governatore reggino quale presidente del consiglio d’amministrazione delle Terme Sibarite.
Ma la politica, continua a far gola, ed allora meglio giocarsi in prima persona le proprie carte che affidarsi – eventualmente invano – la manina di qualcun altro. E così nel 2012 prova la scalata diretta al municipio cassanese. Vestendo i panni del delfino di Gallo è candidato a sindaco di Cassano per la coalizione di centrodestra. L’avversario, però, è ostico. Quel “tal” Gianni Papasso che vincerà le elezioni. Dal ballottaggio, Lione ne esce battuto, nonostante possa contare sull’anatra zoppa in Consiglio comunale, perché le sue liste funzionano suo malgrado. In assise, siede fra gli scranni della minoranza e pur avendo i numeri dalla sua parte, rispetto al suo avversario, viene tradito da due dei suoi che compiendo il salto della quaglia vanno a sostenere Papasso.
Nel 2014 la Regione passa di mano e Lione è ancora lì. Dunque, meglio indossare l’abito per la stagione successiva, prima che sia troppo tardi. Oliverio ha il vento in poppa ed allora perché non provare a saltare sul nuovo carrozzone dei vincitori? E poco importa se la coerenza è virtù d’altri tempi, anche perché la protezione dell’amico Gallo non c’è e non serve più. Quale migliore occasione, quindi, per voltare le spalle al suo mentore con l’obiettivo di farsi nuovi amici?
A proposito, di amici qualcuno in comune si dice lo presenti al consigliere regionale Giuseppe Giudeceandrea, dal sangue jonico-silano. Da lì alla riconferma alla guida delle Terme Sibarite, il passo è piuttosto breve. Qualche mese di corteggiamento e via. Tra l’altro in quegli anni, il socialista Luigi Incarnato ne chiederà la testa a Oliverio, individuando Lione fra gli ideatori del golpe che farà cadere il socialista Papasso.
L’amministratore delle Terme ormai ci prova gusto e Oliverio – che non è uomo delle rivoluzioni – lo tiene a galla anche tra 2017 e il 2020.
Siamo ai giorni nostri. Tutti sanno – perché il sentore è quello – che le elezioni regionali di fine 2019 le vincerà il centrodestra e così Mimmo Lione prova a risalirne in groppa per continuare la sua cavalcata sulle onde termali. Da Jole Santelli otterrà, come accennato, la proroga di un anno perché la Regione ha ben altri grattacapi ai quali pensare – al momento – ma si mormora fra gli esperti delle cose cassanesi, che oggi chi è seduto nella stanza dei bottoni fra i politici di riferimento della zona, voglia bruciarlo con il tramite di un bilancio delle terme in rosso, in attesa che la stagione post emergenza sanitaria faccia il suo corso. Perché, in fondo, così c’è più gusto a strappare dall’album dei ricordi delle terme Sibarite quell’ultimo book fotografico da star, che nulla ha che vedere con il termalismo, fra modelle a bordo piscina e un l’amministratore naif. (lu.la.)

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