COSENZA «A meno di 10 giorni dal termine ultimo per l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, che il comune di Cosenza deve presentare al Ministero dell’Interno, in base alla normativa specifica per gli Enti in condizioni di dissesto finanziario, non un solo prospetto o documento è stato sottoposto alla discussione e al confronto politico all’interno delle commissioni consiliari competenti, e questo malgrado i nostri numerosi solleciti». E’ quanto sostenuto in una nota divulgata dal consigliere comunale di Italia Viva, Bianca Rende, a Palazzo dei Bruzi. «Come si può pensare che un momento così nevralgico per la vita della nostra città venga vissuto al buio e discusso nelle segrete stanze, senza aprire un confronto vero sulle scelte che riguardano il futuro prossimo della città?
Cosenza vive una situazione finanziaria drammatica, aggravata dalle ultime gestioni di sperperi e clientele. A dispetto di chi diceva che non sarebbe cambiato nulla con la dichiarazione di dissesto, oggi il Consiglio comunale si trova a dover fare scelte gravi e difficili, per la penuria di risorse disponibili, con tagli evidenti ai servizi locali e a domanda individuale, diversi da quelli garantiti per legge ma egualmente fondamentali per la vita delle famiglie e soprattutto dei cittadini più deboli – continua Rende-. Di cosa vogliamo parlare, allora, nell’ultimo anno di una consiliatura ormai esaurita e in vista di una campagna elettorale che proporrà nuove priorità? Di nuove inaugurazioni farlocche e di opere raffazzonate e ben lontane da quelle preannunciate, o di quale sarà il futuro dei cosentini alla luce della nuova mappa dei servizi comunali riorganizzati con criteri di efficienza, per come prescritto dall’art 259 del TUEL, e delle nuove tariffe che li riguarderanno?
E’ vero che l’amministrazione uscente si sta spegnendo come una candela ormai consumata, come dimostrano alcuni tardivi e opportunistici riposizionamenti politici, ma gli appuntamenti finanziari in programma impongono di mantenere alta la guardia perché la città resta, i suoi bisogni sopravvivono ed è soltanto a quelli che dobbiamo guardare con attenzione e cura responsabile, affinché il futuro dei cosentini non sia segnato dalla penitenza per gli errori commessi da altri, ma governato dal giusto equilibrio tra sacrosanti diritti di cittadinanza e concrete opportunità di realizzarli. Diversamente, ci chiediamo se non sia più adatto all’interesse generale che la fase pre-elettorale di transizione verso un’auspicabile nuova gestione, misurata e trasparente, venga gestita da un commissario prefettizio neutrale, al sicuro dal voto di scambio e facili promesse».
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