di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO La riorganizzazione della rete ospedaliera prodotta dal Commissario Cotticelli, è andata di traverso a Flavio Stasi, nel suo doppio ruolo – in questo caso – di sindaco di Corigliano Rossano e di presidente della Conferenza dei Sindaci della provincia di Cosenza. Rispetto a quanto dichiarato ieri (qui la notizia), Stasi precisa che martedì quando incontrerà il commissario ad acta a Catanzaro, farà valere alcune ragioni, sacrosante, a dire il vero, rispetto ad un ospedale che serve un bacino d’utenza assolutamente rilevante.«Intanto – sostiene – non vi è alcuna possibilità che questo provvedimento possa chiudere il reparto di Cardiologia dello Spoke di Corigliano-Rossano. Il decreto commissariale “converte” in ogni struttura ospedaliera – seguendo le indicazioni del Governo – dei posti letto dell’area medica in terapia sub-intensiva, mentre aggiunge posti di terapia intensiva. Nel caso di altri Spoke converte posti di Medicina d’Urgenza, mentre nel caso dello Spoke Corigliano-Rossano converte posti di Cardiologia e medicina, lasciando intatti gli 8 posti di medicina d’urgenza. Non stiamo parlando dei posti attualmente attivi nei reparti bensì di quelli previsti dalla programmazione regionale, ovvero nel Dca 64. I posti previsti per la nostra cardiologia sono 18, senza contare i 7 posti di UTIC (l’Unità di terapia intensiva cardiologica), per cui con questo decreto rimarrebbero programmati 10 posti di Cardiologia e 7 di UTIC. Non si chiude nessun reparto. Ricordo a qualche smemorato che, prima che si insediasse questa amministrazione, il reparto di cardiologia era totalmente chiuso, mentre ora stiamo lavorando a riattivare i posti di UTIC ed anche ad inserire altre importanti unità operative». Ciò non vuol dire, così come ho dichiarato, «che il decreto vada bene, anzi. Soprattutto negli Spoke Corigliano-Rossano, Castrovillari e Paola-Cetraro, il concetto della riconversione dei posti per attivare le terapie sub-intensive deve essere superato da uno sforzo, da parte soprattutto del commissario ad acta, di declinare l’emergenza covid nello stato critico delle strutture ospedaliere che non richiedono riconversioni, bensì naturali aggiunte». Stasi accoglie con ovvio favore, invece, l’aggiunta di 18 posti di terapia intensiva e gli interventi strutturali nei Pronto Soccorso dei plessi ospedalieri in cui è stata presente oppure è attualmente presente una area covid, «ma mancano – aggiunge – gli interventi nei Pronto Soccorso dei plessi “no-covid” che consentano la corretta gestione dei casi sospetti». «Ecco perchè incontrerò il Commissario Cotticelli, aprendo una interlocuzione che non può più vedere i sindaci, ed in particolare le cinque Conferenze dei Sindaci della Calabria, spettatori rispetto alla programmazione sanitaria. Un percorso che dovrà migliorare ed integrare questo provvedimento – chiosa Flavio Stasi – per il quale le ricostruzioni fantasiose ed i soliti autolesionismi non sono utili e devono quindi essere smentiti sonoramente sul nascere». (l.latella@corrierecal.it)
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