CATANZARO «Riportare l’Asp di Catanzaro nella rivoluzionaria “normalità”, dopo le note vicende che hanno indotto il ministero a nominare una commissione antimafia, sia un obiettivo a cui tutti noi dobbiamo mirare, e se questo vuol dire togliere oggi qualche privilegio per fare in modo che domani tutti i lavoratori possano partecipare alla vita dell’Azienda con dignità e quindi concorrere in egual misura al riconoscimento dei meriti e delle professionalità, noi non faremo mancare il nostro appoggio alla terna commissariale e alla dottoressa Latella, apprezzando il lavoro finora svolto e l’impegno dimostrato nella coraggiosa azione di governo». Lo affermano, in una nota, le segreterie di Cgil ed Fp Cgil di Catanzaro.
«Nello stesso tempo – proseguono – con la consapevolezza di dover essere parte attiva nella costruzione di percorsi di legalità e di efficienza, così come stiamo già facendo quotidianamente, saremo attenti ed instancabili nel continuare a denunciare l’utilizzo improprio di risorse finanziarie e di ogni istituto contrattuale, a partire da straordinario e produttività, per troppo tempo finalizzati prevalentemente per distribuire prebende e privilegi piuttosto che premiare il lavoro, il merito e la professionalità degli operatori tutti».
Nella nota si fa rilevare che «integrità e trasparenza per la Cgil sono principi fondamentali nel garantire il contrasto alla corruzione, la correttezza nella erogazione dei servizi pubblici e sanitari in particolare, senza trascurare la necessità della diffusione presso i lavoratori e la comunità della cultura della legalità e della corretta gestione amministrativa. Così come abbiamo già dichiarato nella nota congiunta a firma di Cgil, Cisl e Uil a margine dell’incontro di giorno 8 giugno scorso – prosegue la Cgil – crediamo che a tali principi si ispiri l’operato della terna commissariale dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro nominata a settembre del 2019, e la nomina della dott.ssa Latella avvenuta a maggio del 2020, dal governo nazionale per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta. Gli obiettivi che la terna Commissariale si è posta per l’Azienda Sanitaria locale di Catanzaro, che dal 2014 ha un crescendo nel disavanzo di bilancio che ammonta ad oggi alla rispettabile cifra di 53 milioni di euro, sono quelli di perseguire la legalità, la lotta alla criminalità, il dialogo costruttivo con gli organismi rappresentativi del territorio, e in particolare la lotta agli sprechi e alla corruzione nonché verifiche approfondite delle voci di bilancio aziendale. Occorre infatti, in maniera partecipata e condivisa, riacquisire la fiducia dei cittadini e provare ad avviare un percorso virtuoso che consenta di erogare ai cittadini tutti quei servizi sanitari per troppo tempo negati o resi in modo inadeguato».
La terna commissariale, prosegue il documento, «sta dimostrando, di operare in concreto, attraverso l’emanazione di delibere volte a ridefinire l’assetto aziendale in un’ottica di efficienza, economicità e taglio di privilegi, di potere ed economici, che troppo spesso si sono ripetuti e consolidati nell’azienda fino ad oggi. Integrità e trasparenza sono anche i principi a cui si ispira la nostra organizzazione sindacale, presupposti indispensabili per costruire relazioni sindacali corrette con la parte datoriale fondate sul principio della collaborazione e di un confronto fattivo e costruttivo. Condizioni indispensabili per intervenire sull’organizzazione aziendale, nel rispetto reciproco dei rispettivi ruoli e responsabilità, e nel migliorare le condizioni di lavoro e la crescita professionale dei dipendenti, perseguendo nel contempo ogni azione utile a garantire il diritto dei cittadini ad avere servizi qualitativamente adeguati».
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