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Discarica di Santa Marina, si rimanda tutto alla decisione del Consiglio di Stato

Il Comune di Scandale aveva presentato ricorso al Tar contro la realizzazione dell’invaso. Al ricorso si sono opposti la Regione Calabria ed Ecolsystema S.r.l. Il Tribunale amministrativo si è espr…

Pubblicato il: 22/06/2020 – 22:50
Discarica di Santa Marina, si rimanda tutto alla decisione del Consiglio di Stato

SCANDALE Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria ha emesso una “sentenza non definitiva” sul ricorso presentato dal Comune di Scandale contro la realizzazione della discarica in località Santa Marina. Il Comune di Scandale aveva chiesto l’annullamento “del decreto del Dipartimento ambiente e territorio, settore 4, del 3 maggio 2019” con il quale si procedeva alla “modifica codici Cer (sequenze numeriche volte a identificare un rifiuto, ndr) in ingresso alla discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località Santa Marina del Comune di Scandale”. Il progetto della discarica proposto dalla società Ecolsystema srl era stato approvato nel lontano 2010 per lo smaltimento di amianto. Il decreto autorizzativo è stato annullato con il Dpr del Presidente della Repubblica n.4582 del 29 settembre, in seguito ad un ricorso presentato dal signor Gino Albo, un apicoltore che ha la propria azienda in località Santa Marina.
IL RICORSO DEL COMUNE Nel ricorso presentato al Tar Calabria il Comune aveva chiesto l’annullamento del decreto del 3 maggio 2019 in quanto il pronunciamento del capo dello Stato aveva annullato l’intera procedura per la realizzazione della discarica. Secondo il Comune «non è possibile variare i codici Cer dei rifiuti da conferire a una discarica che non può essere realizzata in quanto la relativa autorizzazione è stata annullata».
Al ricorso si sono opposti la Regione Calabria ed Ecolsystema S.r.l
UN ELETTRODOTTO NELLA DISCARICA Un altro elemento di valutazione chiesto dal Comune riguardava la presenza all’interno del terreno di un elettrodotto di proprietà della società Terna, che metterebbe a rischio le persone che eventualmente lavoreranno all’interno della discarica. Secondo il ricorrente «non si terrebbe in adeguata considerazione la presenza di un elettrodotto di grande portata (380.000 Kv) a favore del quale grava una servitù sui terreni oggetto di intervento».


Terna non aveva, quindi, concesso il nulla osta alla realizzazione dell’impianto dei rifiuti. Sempre il Comune di Scandale ha posto il problema che la Regione Calabria non è stata informata della presenza dell’elettrodotto. Il Tar Calabria ha deciso di riconoscere “il primo motivo” del ricorso e cioè la sua ammissibilità. Secondo il Comune di Scandale “non si è espresso, invece, sul punto essenziale e cioè che Terna, con nota del luglio 2019 aveva dichiarato l’incompatibilità della discarica per la presenza nell’area interessata al progetto di un elettrodotto”. Terna aveva proposto ricorso al Tar contro il progetto, che è stato successivamente ritirato. Ecolsystema, per evitare la bocciatura del progetto ha proposto una modifica e cioè verrebbe lasciata una fascia di rispetto di esclusiva pertinenza di Terna. Questa modifica è stata accolta con parere favorevole dalla Struttura tecnica di valutazione della Regione. La Regione, infatti, ha chiesto al Tar di non pronunciarsi per consentire la valutazione della modifica del progetto. «Il 26 maggio scadevano i termini per le osservazioni da parte degli enti interessati alla conferenza dei servizi – ha detto Antonio Barberio, sindaco di Scandale – Il presidente della Conferenza ha esaminato tutte le osservazioni e i pareri negati degli enti e ha ritenuto opportuno chiedere a Terna di esprimersi sulla compatibilità della discarica». Il Tar non ha emesso una sentenza definitiva e la decisione torna a Terna. “Il Comune di Scandale – ha aggiunto Barberio – ritiene che Terna si sia già espressa negativamente due volte, sostenendo che la realizzazione della discarica potrebbe costituire pericolo di morte anche in fase di realizzazione e tale pericolo non verrebbe meno con la variante”. Barberio ha dato mandato ai legali del Comune per presentare ricorso al Consiglio di Stato e ha provveduto a diffidare Terna a non cambiare i pareri già espressi. (ga.me.)

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