REGGIO CALABRIA «Leggo sempre con estremo interesse le analisi del professor Jorio e anche stavolta ritengo che egli abbia puntualmente individuato alcuni dei nodi prioritari da sciogliere in relazione agli investimenti indispensabili che dovranno concretizzarsi nella cosiddetta Fase 3 conseguente all’emergenza Covid». È quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Domenico Bevacqua. «Soprattutto, mi trova assolutamente d’accordo – aggiunge – la nota di fondo che percorre il suo articolato ragionamento. Il Paese intero, e il Meridione in particolare, si trovano davanti a un’occasione più unica che rara: l’inversione di una tendenza che da decenni conduce a divaricare sempre più la sostanza di diritti primari nelle diverse aree del Paese, a cominciare, naturalmente dalla sanità. Da rappresentante istituzionale, è mio dovere, però, esplicitare una posizione che non solo accolga le migliori disamine tecniche e professionali della questione, ma ne faccia un imprescindibile guida dell’agire politico».
«Tutto deve prendere avvio dalla perequazione che deve iniziare, proseguire e compiersi – prosegue Bevacqua – avendo di mira un unico obiettivo: l’effettività dei diritti della persona e delle comunità. Gli interventi infrastrutturali e socio-economici non possono che essere indirizzati lungo questa direzione. Nel contesto di aperture europee (finalmente!) che si va delineando, è probabile che i problemi non nasceranno dalla quantità di risorse, ma dalle decisioni sul loro impiego e dalla traduzione in efficacia reale di tali decisioni. Ma qui si rivelerà il coraggio e la prospettiva della politica: perché, senza una politica capace di assumersi le necessarie responsabilità, si rischia seriamente che gli ingranaggi girino a vuoto e le risorse ritornino alla fonte».
«Ecco perché è questo il momento in cui le Regioni – conclude il capogruppo dem – devono dimostrare le ragioni della loro esistenza: non per rivendicare meschini egoismi, non per continuare con le scellerate pretese delle cosiddette autonomie differenziate. Stavolta ci si deve mettere in testa che questo Paese si salva tutto intero, o non si salva affatto. Solidarietà e coesione sociale e nazionale non sono solo parole buone per un bel discorso: sono l’essenza del nostro vivere insieme».
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