SALERNO Un nuovo giudizio immediato è stato stabilito nei confronti dell’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, accusato di una serie di ipotesi di corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta “Genesi” condotta dalla Guardia di finanza di Crotone coordinata dalla Dda di Salerno, competente per i reati che riguardano i magistrati del distretto di Catanzaro. Ad aprile è stato stabilito il primo giudizio immediato per Marco Petrini, Vincenzo Arcuri, Luigi Falzetta, Emilio Santoro, detto Mario, Francesco Saraco, e l’ex consigliere regionale ed ex parlamentare Giuseppe Tursi Prato. Cinque i casi di corruzione in atti giudiziari contemplati nel procedimento (ne abbiamo parlato qui). Il nuovo giudizio immediato stabilito nei confronti del togato, difeso dagli avvocati Agostino De Caro e Francesco Calderaro, riguarda un caso di corruzione giudiziaria in concorso con l’avvocato del foro di Locri Marzia Tassone. Anche in questo caso le difese chiederanno l’abbreviato. Secondo l’accusa il giudice avrebbe favorito l’indagata, indicata come la sua “amante stabile”, nel corso di procedimenti nei quali ella compariva come avvocato della difesa. Il giudizio immediato riguarda il solo Petrini. Per quanto riguarda la Tassone, difesa dall’avvocato Valerio Murgano, nei suoi confronti il Tribunale del Riesame aveva annullato l’ordinanza che disponeva la misura cautelare dei domiciliari escludendo la gravità indiziaria. Nei confronti di questa decisione la Dda di Salerno ha presentato ricorso in Cassazione la cui udienza è prevista per il prossimo 25 settembre. (ale. tru.)
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