COSENZA Anche nella città di Cosenza, nella Sala Convegno della caserma “Domenico Fazio”, alla presenza del Prefetto Vicario di Cosenza Franca Tancredi, con una cerimonia improntata nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria da Covid-19, si è celebrato, nella mattinata di ieri 23 giugno, il 246° Anniversario della Guardia di Finanza, le cui origini risalgono al lontano 1774, anno di fondazione del Corpo come “Legione Truppe Leggere”.
Nella ricorrenza, il Comandante provinciale, colonnello Danilo Nastasi, nel sottolineare l’elevato valore simbolico dell’evento, ha voluto ringraziare tutti i comandanti dei reparti dipendenti per il fattivo contributo fornito, esortandoli a proseguire nel lavoro quotidiano con determinazione, impegno e dedizione, per contribuire ad assicurare le migliori condizioni di piena legalità economico-finanziaria, a tutela dei cittadini e del libero e ordinato svolgersi delle loro attività.
Un saluto particolare è stato rivolto agli appartenenti all’Associazione Nazionale dei Finanzieri d’Italia, memoria storica e testimoni della tradizione e dei valori che da sempre informano lo spirito di ciascun Finanziere. È seguita, quindi, la lettura del messaggio augurale formulato per l’occasione dal Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, rivolto a tutte le Fiamme Gialle d’Italia.
Dal 1° gennaio 2019 i Finanzieri cosentini hanno conseguito i seguenti principali risultati: 5 milioni di euro il valore dei beni confiscati alla criminalità organizzata; oltre 138 milioni il valore dei beni proposti per il sequestro; 71 persone denunciate, di cui 4 finite in manette, per aver distratto patrimoni per oltre 45 milioni di euro; 24 le società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per frodi carosello o indebite compensazioni per oltre 28 milioni di euro; scoperti 91 casi di indebita percezione del reddito di cittadinanza; 160 kg di sostanze stupefacenti sequestrati, arrestati 12 responsabili.
BILANCIO OPERATIVO DAL 1° GENNAIO 2019 Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Cosenza hanno eseguito 11.992 interventi operativi e 3.596 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
LOTTA ALL’EVASIONE ED ALLE FRODI FISCALI Anche la Guardia di Finanza cosentina, in linea con le direttive impartite dall’Organo di vertice del Corpo, ha concentrato l’attenzione operativa verso le ipotesi più gravi e insidiose di frode nonché nei confronti dell’economia sommersa, attraverso accurate analisi di rischio finalizzate a disvelare e sradicare i fenomeni più pericolosi. Individuati 66 evasori totali, che hanno complessivamente sottratto a tassazione 3,8 milioni di Iva. Inoltre, sono stati verbalizzati 165 datori di lavori per aver impiegato 734 lavoratori in “nero” o irregolari. Sono stati 24 i casi di società “cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’Iva o indebite compensazioni per oltre 28 milioni di euro; un vero e proprio sodalizio criminale in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del territorio; 23 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 21,6 tonnellate di litri di carburante consumato in frode e un’evasione dell’Iva di oltre 8,2 milioni di euro. Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, sono stati eseguiti controlli di natura amministrativa, in forma autonoma o in maniera congiunta, nel più ampio quadro dei “piani coordinati del controllo”, in collaborazione con la locale agenzia delle Dogane e dei Monopoli e nell’ambito dei “piani operativi di controllo interforze”, coordinati dalla Prefettura di Cosenza; 178 i controlli eseguiti, che hanno permesso di riscontrare 79 violazioni rilevate e sequestrare 48 apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento e 36 punti clandestini di raccolta scommesse. Interventi sempre più mirati per contrastare le violazioni fiscali: 416 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale; 79 i responsabili denunciati per reati fiscali, principalmente per l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile, uno dei quali tratto in arresto; 73 le indagini delegate dalla Magistratura. Circa 10 milioni di euro le proposte di sequestro avanzate; 3,1 milioni di euro il valore delle disponibilità patrimoniali e finanziarie sequestrate.
CONTROLLO AGLI ILLECITI NELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le proprie migliori risorse investigative è la corruzione, campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, la Guardia di Finanza di Cosenza ha denunciato 126 persone, di cui 6 in stato di arresto. Il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è stato di oltre 6,4 milioni di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato ad oltre 30 milioni di euro: il che si traduce nel 20% di irregolarità nell’aggiudicazione delle gare oggetto di indagine. Alla corruzione spesso si affianca il danno erariale: nell’ultimo anno e mezzo, le Fiamme Gialle cosentine hanno segnalato condotte illecite alla Magistratura contabile per oltre 18,4 milioni di euro a carico di 52 soggetti. Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 6 milioni di euro, mentre si attestano ad oltre 4,4 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziali e sanitaria. I soggetti nel complesso denunciati sono stati 656, con l’esecuzione di 1.053 interventi a tutela dei principali flussi di spesa pubblica. Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi i “i furbetti del ticket”, settore nel quale i controlli mirati hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari al 90% dei casi, tutte persone controllate che hanno richiesto cure gratuite in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto. Altro settore particolarmente a rischio è quello degli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in particolari e delicate condizioni economiche e sociali. I risultati ottenuti sono stati significativi: il 27% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio, a tutela di coloro che hanno reale necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 91 soggetti, i quali, contestualmente, sono stati segnalati all’I.N.P.S. per il recupero del beneficio indebitamente fruito ovvero richiesto e non ancora riscosso.
LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA Le indagini patrimoniali, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato alla proposta di sequestro e confisca di beni e valori per oltre 143 milioni di euro. Il valore del riciclaggio accertato, nell’ultimo anno e mezzo, si è attestato attorno a 523 mila euro. 16 le persone denunciate per riciclaggio e autoriciclaggio, di cui 4 in stato d’arresto. 74 i controlli preventivi nei confronti dei money transfer. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari, sono state denunciate 71 persone responsabili, 4 dei quali finiti in manette, per aver distratto patrimoni di oltre 45 milioni di euro. È continuata incessante anche la collaborazione istituzionale con l’Autorità Prefettizia, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale. Complessivamente, sono stati eseguiti 1.700 accertamenti, a seguito di richieste pervenute dal Prefetto di Cosenza, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali a rilascio della documentazione antimafia. In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione, falso made in Italy e lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere prodotte dal diritto d’autore, i Reparti operativi della Provincia di Cosenza hanno eseguito 185 interventi e sequestrato oltre 900 mila di prodotti contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri.
La contraffazione non ha risparmiato alcun settore: ne sono testimonianza le banconote, le monete, i titoli, i certificati e i valori bollati falsi sequestrati dal 1° gennaio 2019, per un valore complessivo di oltre 50 mila euro. È proseguita l’azione a contrasto dei traffici di droga. Oltre 160 kg di stupefacenti sequestrati dal 2019 ad oggi, 70 i responsabili denunciati, di cui 12 in stato di arresto.
SOSTEGNO ALLE PERSONE IN DIFFICOLTÀ Nel corso del 2019 e dei primi 5 mesi del 2020, gli interventi effettuati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) – composto da militari altamente specializzati in grado di operare in ambiente montano, ipogeo, impervio e non antropizzato, e di unità cinofile da soccorso – sono stati 24 ed hanno permesso di portare in salvo 14 persone. Particolarmente importante e rilevante è stata l’attività di soccorso prestata dai militari del SAGF di Cosenza in Albania, colpita da un forte evento sismico.
BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19 A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, anche il Comando Provinciale di Cosenza è stato fortemente impegnato nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare la crisi sanitaria e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. Nei primi mesi del 2020, per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, in relazione alle misure di contenimento per il diffondersi del virus Covid-19, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 83 soggetti. Constatate sanzioni amministrative in 343 casi e sottoposti a sequestro circa 5.000 mascherine e dispositivi di protezione individuale, oltre 3.700 confezioni e litri di igienizzanti (venduti come disinfettanti).
Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni. In tale ambito, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 10 soggetti per il reato di manovre speculative su merci, sequestrati oltre 861 beni, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi di prezzi che andavano dal 500 al 3.000% rispetto al prezzo di acquisto. Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa 80 militari.
VIBO VALENTIA In occasione del 246° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, le fiamme gialle vibonesi hanno festeggiato la ricorrenza con una succinta e sobria cerimonia militare, a carattere interno, nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza da “Covid-19”, tenuta presso la caserma “G. Vizzari” di Vibo Marina. Nel corso della celebrazione, alla quale hanno partecipato rappresentanti dei Reparti operanti alla sede ed in provincia, sia del comparto ordinario che aeronavale, e una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia di Vibo Valentia, il Comandante Provinciale Colonnello Roberto Prosperi, alla presenza, tra gli altri Ufficiali, del Ten. Col. Alberto Catone Comandante del Reparto Operativo Aeronavale, dopo la lettura dei messaggi augurali del Presidente della Repubblica e del Comandante Generale del Corpo, ha rivolto ai presenti il sentito ringraziamento per le attività di servizio quotidianamente svolte a tutela della legalità e della salvaguardia dell’economia sana del territorio, soprattutto in questo momento storico durante il quale la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, è stata chiamata a concorrere alla tutela degli interessi economici e sociali del Paese ed a contrastare condotte illegali e fraudolente correlate alla crisi provocata dalla pandemia in atto.
BILANCIO OPERATIVO NEL 2019 L’occasione è propizia per presentare il bilancio operativo dell’anno 2019 nel corso del quale la Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha eseguito, tra l’altro, 2.340 interventi operativi e 175 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI Al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dall’evasione, dall’elusione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi, l’attività del Corpo, in provincia, si è concretizzata attraverso l’esecuzione di 160 interventi ispettivi recuperando a tassazione oltre 15 milioni di euro di base imponibile netta e circa 3,5 milioni di euro di IVA evasa. Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 50 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente circa 2 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 55 datori di lavoro per aver impiegato 180 lavoratori in “nero” o irregolari. Gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecite mediante servizi di prevenzione nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali operanti nel settore, hanno consentito di sequestrare 54.496 chilogrammi di prodotti energetici (gasolio per autotrazione), cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 4.209.732 chilogrammi, mentre l’imposta evasa (ACCISA) è stata quantificata in oltre 3,1 milioni di euro. Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti nel 2019 29 controlli riscontrando 30 violazioni; irrogate sanzioni amministrative per 250.000 euro.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo. 107 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 19 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 3 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 2 milioni di euro, mentre si attestano su circa 180.000 euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 9, oltre 50 soggetti segnalati per illiceità nel comparto dei Ticket Sanitari. Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello provinciale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per circa 250.000 euro, a carico di 4 soggetti, nei confronti dei quali sono stati operati sequestri per circa 230.000 euro. Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 96.922.261 di euro, a carico di 25 soggetti. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 16 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore. Tra questi figurano anche soggetti dediti a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannati in via definitiva. Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono stati effettuati sequestri di beni per 3,7 milioni di euro e denunciate 27 persone, di cui 13 pubblici ufficiali, per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, nel cui ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA ANCHE ORGANIZZATA La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza. Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria. In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con i Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio. È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica. Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio. In tale ambito assume grande rilievo, in particolare, il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti. Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Al fine di presidiare al meglio il comparto di specialità della sicurezza della circolazione dell’euro, è stata, infine, intensificata l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria attraverso una mirata azione di ricerca, prevenzione e repressione al fine di individuare i centri di distribuzione delle banconote/monete contraffatte nonché contrastando le ulteriori insidiose condotte fraudolente basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, perpetrati anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti. Nel corso del 2019, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 142 soggetti, ed ammonta ad oltre 12,6 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro operati hanno raggiunto la quota di oltre 20 milioni di euro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, conseguenti allo svolgimento di accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.. Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali. Sono stati eseguiti 483 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti è stata sviluppata un’indagine di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 73 persone per il reato di riciclaggio di proventi illeciti riconducibili ad una strutturata organizzazione criminale dedita al narcotraffico internazionale, e la proposta di sequestro per oltre 11,7 milioni di euro. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati effettuati 4 interventi e deferiti all’A.G. 5 soggetti in relazione a distrazioni di beni ammontanti ad euro 1.126.423. Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato circa 40 interventi, sottoponendo a sequestro di 129.140 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA Il controllo del territorio, per il contrasto ai traffici illeciti, è stato assicurato attraverso un dispositivo unitario che ha consentito nel 2019, tra l’altro, di scoprire due circoli ricreativi utilizzati per l’effettuazione del gioco d’azzardo e segnalare all’A.G. 21 persone; individuare e sequestrare, a seguito di segnalazioni pervenute dalla Sezione Aerea di Lamezia Terme, unitamente a militari della Stazione Navale di Vibo Valentia e della Sezione Operativa Navale di Roccella Ionica 5 aree adibite alla coltivazione di canapa indiana; arrestare un pluripregiudicato a cui sono state sequestrate 3 pistole, 1 carabina e oltre 100 munizioni di vario calibro. La Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha concorso, tramite l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”, alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, in ambito locale, secondo le richieste pervenute dalla locale Autorità di Pubblica Sicurezza; tale impegno concorsuale è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e la gestione di eventi di particolare rilevanza.
BILANCIO OPERATIVO NEL 2020 E NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19 A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro tutti quegli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione per la popolazione. Sono migliaia le persone fisiche e le attività produttive, industriali e commerciali controllate in provincia, a partire dallo scorso mese di marzo, per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: oltre 90 i soggetti denunciati e 253 quelli sanzionati amministrativamente, per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza. Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 38 soggetti e proposti, all’Autorità Giudiziaria, sequestri di beni ber oltre 1 milione di euro. Particolare attenzione è rivolta, in questo contesto, a mirate indagini nei confronti di azioni criminali rivolte agli illeciti accaparramenti di attività imprenditoriali, specie nel settore turistico-alberghiero. Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di circa 350 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. In tale ambito, nella provincia di Vibo Valentia, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 5 soggetti per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati, nel corso di 4 interventi, 47.148 dispositivi di protezione individuali (mascherine chirurgiche e FFP2), ulteriori 3.370 mascherine sono state sequestrate per altre fattispecie penalmente rilevanti riscontrate in ulteriori 7 interventi condotti a carico di altrettanti soggetti pur essi deferiti all’A.G. Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio svolgendo tutti servizi disposti dalla locale Autorità di Governo e coordinati dall’Autorità di P.S.
CROTONE, BILANCIO OPERATIVO DEL 2019 Nel corso dell’anno 2019 le Fiamme Gialle di Crotone hanno eseguito 1355 interventi operativi e portato a termine 152 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale. La portata e l’importanza dei risultati ottenuti sono la conseguenza, oltre che dell’impegno dei Finanzieri pitagorici, della sapiente e instancabile opera di direzione e coordinamento svolta dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, dalla Procura della Repubblica di Crotone e dalla Magistratura Contabile.
1° OBIETTIVO: LOTTA ALL’EVASIONE E FRODI FISCALI Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi. La lotta all’evasione fiscale è stata condotta mediante l’effettuazione di 212 interventi tra verifiche e controlli, frutto di un’attenta preventiva e mirata selezione degli obiettivi, basata sull’attività d’intelligence, sul controllo del territorio e sull’utilizzo delle numerose banche dati e applicativi nella disponibilità del Corpo, a seguito dei quali è stata accertata un’evasione delle imposte pari a circa 8 milioni di euro. Denunciati nr. 50 soggetti per reati fiscali. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a circa 2.820.000 di euro. Nel contrasto all’economia sommersa sono stati scoperti 11 soggetti sconosciuti al fisco “evasori totali”, mentre con specifico riferimento allo sfruttamento della manodopera irregolare o “in nero” 17 datori di lavoro sono risultati aver impiegato 25 lavoratori in “nero”. I controlli strumentali sono stati complessivamente 916, registrando circa il 47 % di irregolarità. Nel settore delle accise, sono stati effettuati n.18 interventi e sottoposti a sequestro prodotti energetici per un totale di circa 196 tonnellate, mentre i tributi evasi accertati ammontano a circa 220.000 euro. Nella lotta al gioco ed alle scommesse illegali sono stati effettuati nr. 35 controlli, sottoposti a sequestro di n. 15 apparecchi terminali (c.d. totem) e nr. 21 apparecchi/congegni e verbalizzati 67 soggetti.
2° OBIETTIVO: TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo. Nell’ambito alla lotta degli illeciti nel settore della spesa pubblica, tra le altre attività della specie, è stato segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti un danno erariale, quantificato in complessivi € 1.016.358, correlato a mirata attività di polizia giudiziaria, attraverso l’espletamento di mirata attività di verifica fiscale a carico dell’Associazione OPUS ONLUS e dei suoi rappresentanti legali pro-tempore. In merito la Corte dei Conti di Catanzaro ha emesso apposito decreto di sequestro conservativo, nei confronti dei responsabili, fino alla concorrenza della somma di circa € 837.000. Scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti (pubblici, comunitari e nazionali) pari a circa 3.500.000 euro e denunciati 8 soggetti. Individuate truffe nel settore previdenziale per oltre 168.000 euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 27 soggetti. Nell’ambito dei controlli atti a contrastare l’indebita richiesta o percezione di prestazioni sociali agevolati e indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, sono stati effettuati nr. 108 interventi, di cui nr. 81 irregolari, con una percentuale di irregolarità oltre l’87%.
3° OBIETTIVO: CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA Nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria, la strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese”. In tale contesto, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone, nel periodo d’interesse ha eseguito, in particolare, 3 importanti operazioni, alcune delle quali avviate in epoche precedent e concluse negli anni 2019 e inizio 2020. Di particolare spessore è quella denominata “Malapianta” nel corso della quale sono state tratte in arresto 35 persone, destinatarie di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione, usura, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose. I provvedimenti, disposti dalla DDA guidata dal Procuratore Capo Dott. Nicola Gratteri, hanno smantellato la potentissima “locale di ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro”. Le indagini hanno consentito di scoprire l’esistenza di una “locale di ‘ndrangheta” nell’agro di San Leonardo, ricadente nel Comune di Cutro, in provincia di Crotone, facente capo alle Famiglie Mannolo, Trapasso e Zoffreo con ramificazioni operative non solo in Calabria ma anche in Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, nonché con proiezioni estere. Sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili per un valore complessivo pari a circa 30 milioni di Euro. Altra importante attività nella lotta alla criminalità organizzata “ndrangheta” è quella denominata operazione “Thomas”, che si è conclusa con l’arresto, in data 15/01/2020, di 3 persone, con l’accusa di associazione di tipo mafioso, estorsione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose, ed il sequestro di beni per oltre 15 milioni di euro, attività eseguita con il supporto del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria su disposizione della D.D.A. di Catanzaro. Le indagini hanno consentito di asserire come negli anni la locale di ‘ndrangheta capeggiata dal Nicola Grande Aracri, alias “Mano di gomma”, capo della locale di ‘ndrangheta di Cutro e Capo Crimine della Provincia, attualmente detenuto in regime di 41 bis presso la casa circondariale “Opera” di Milano, abbia esercitato la sua influenza sul Comune di Cutro, disponendo della compiacenza di insospettabili professionisti, imprenditori e amministratori locali, gestendo di fatto numerosissimi appalti e traendone diretto e cospicuo giovamento economico. Nel corso delle indagini sono stati parallelamente svolti accertamenti patrimoniali ed indagini finanziarie nei confronti dei sodali che hanno permesso di certificare le sperequazioni tra i redditi dichiarati ed i patrimoni effettivamente posseduti in relazione alle quali sono state sottoposte a sequestro, in ottica di successiva confisca per sproporzione, 4 attività economiche e relativi compendi aziendali, 83 beni immobili, 16 autovetture, depositi bancari, polizze assicurative, per un valore di oltre 15 milioni di Euro. Inoltre le Fiamme Gialle crotonesi sono state impegnate nelle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, con il supporto dello S.C.I.C.O. Servizio Centrale Investigazioni sulla Criminalità organizzata di Roma, nell’ambito dell’operazione denominata “Genesi” che ha consentito di individuare svariati episodi corruttivi in atti giudiziari. In particolare è stata ricostruita l’esistenza di un sistema corruttivo finalizzato a condizionare processi e sentenze. Il 15 gennaio 2020 veniva data esecuzione al provvedimento restrittivo, emesso dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della DDA di quel capoluogo, nei confronti di 8 persone fra cui il Presidente di una Sezione della Corte d’Appello di Catanzaro. In materia di riciclaggio sono stati effettuati n. 3 interventi, con un valore di riciclaggio/autoriciclaggio accertato pari ad oltre 2 milioni di euro, denunciate 10 persone, delle quali 2 arrestate. Sono stati inoltre svolti accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati ed indiziati di appartenenza ad associazioni mafiose e ai loro prestanome. Effettuati sequestri per oltre 40 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro per un valore di oltre 44 milioni di euro. Effettuata confisca di beni per un valore pari ad oltre 1 milioni di euro. Scoperti, inoltre, delitti di usura che hanno permesso di porre in stato di arresto nr. 7 persone con la proposta di porre sotto sequestro beni per circa 1 milione di euro. Continua è stata l’azione di contrasto all’abusivismo commerciale. Numerosi sono stati i sequestri di merce contraffatta e la scoperta di operatori commerciali privi di licenze e/o autorizzazioni ad operare nei mercati rionali e nelle fiere. L’azione in tal senso è risultata più incisiva grazie alla collaborazione con la Questura e i Cararbinieri di Crotone.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI Il controllo del territorio e del mare sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo. Più in generale, nel corso del 2019 i Reparti territoriali e le articolazioni specialistiche del Corpo hanno effettuato 36 interventi riscontrando 39 violazioni, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 22 responsabili e verbalizzati 58 soggetti. Inoltre sono state poste sotto sequestro oltre 65 kg di sostanze stupefacenti. Fondamentale in tal senso il nuovo ruolo di Polizia del mare della componente navale del Corpo del Guardia di Finanza in totale sinergia, peraltro, con le direttive in materia di ordine pubblico emanate dal Questore e concertate con la Prefettura.
BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19 A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento, destano maggiore preoccupazione. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. Nei primi mesi del 2020, in particolare, dall’inizio della pandemia, i dipendenti Reparti hanno eseguito complessivamente 471 interventi, a fronte dei quali si è proceduto a segnalare 97 soggetti all’ Autorità Giudiziaria nonchè ad elevare n. 60 verbali per altrettante violazioni amministrative. Inoltre, sono stati sottoposti a sequestro n. 2 auto, 4 litri di disinfettante, 127 piante e radici. Infine a seguito di numerose segnalazioni pervenute al servizio di pubblica utilità “117”, è stata individuata 1 unità commerciale utilizzata come laboratorio per la produzione e vendita di prodotto commercializzato come sanificante ma sprovvisto delle prescritte indicazioni ed autorizazioni rilasciate dal Ministero della Salute. Anche in questo caso si è rivelata premiale la perfetta sinergia con la Questura e l’Arma dei Carabinieri con i quali i Finanzieri di Crotone hanno fatto fronte comune per applicare le norme in materia di contenimento della diffusione del contagio.
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