COSENZA Ci sono due magistrati in servizio nelle Procure cosentine per i quali la procura generale della Cassazione ha chiesto il processo disciplinare. Si tratta di Luigi Spina che opera a Castrovillari e Antonio Lepre distaccato a Paola. Per loro come per altri 8 colleghi il procuratore generale Giovanni Salvi ha chiesto il deferimento al Consiglio superiore della magistratura in merito al “Caso Palamara”. La vicenda che ha coinvolto, appunto, i dieci magistrati che avrebbero partecipato ad un incontro all’hotel Champagne di Roma per discutere sulle nomine da effettuare in alcune sedi di Procure italiane.
Secondo quanto affermato dallo stesso pg, quei magistrati per quella vicenda ora «rischiano anche le sanzioni più gravi».
Un lavoro incentrato, ha riferito lo stesso Salvi, sulla «assoluta correttezza e trasparenza» quello che il suo ufficio sta portando avanti con l’istruttoria sugli atti dell’inchiesta di Perugia.
Salvi ha parlato anche di «assoluta riservatezza, non per ciurlare nel manico, ma per rispettare le regole» e assicura che non sarà fatto un «calderone» e che per gli incolpati «ci sarà la più ampia possibilità di difendersi». «Faremo il nostro lavoro con serietà, nessun coperchio sopra», afferma il pg, spiegando che l’attività della procura generale seguirà «criteri chiari e trasparenti, che saranno resi pubblici assieme alla conclusione dell’istruttoria».
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