PAOLA La pratica arriva già davanti al giudice di udienza preliminare. Venti giorni, dalla notifica della custodia cautelare all’avviso della conclusione delle indagini preliminari sono bastati alla procura guidata da Pierpaolo Bruni a definire le posizioni di i Ciro e Pasquale Rosano Tricarico, di Fabrizio Rosano Tricarico e di Carmen Rosano di 92 anni indagati nell’inchiesta “Clinica Malata”. Dalle indagini coordinate dalla procura di Paola e realizzate dagli uomini della Guardia di Finanza di Cosenza agli ordini del colonnello Danilo Nastasi è emerso come gli indagati facessero uso delle casse della clinica “Tricarico” di Belvedere Marittimo come se fosse un bancomat a loro disposizione. Le fiamme gialle hanno documentato come la nascita della “Tricarico” sarebbe stata il mezzo attraverso il quale non pagare la consistente massa debitoria generati dall'”Istituto Ninetta Rosano” sebbene fosse la sua naturale prosecuzione. Otto in totale i capi d’accusa contestati a vario titolo agli indagati. Nelle carte dell’inchiesta emerge come le persone indagate, usassero i soldi per fini che non fossero riconducibili all’attività medica (qui il nostro approfondimento). Nella scorsa settimana, il gip di Paola aveva revocato gli arresti in carcere per i due fratelli Ciro e Pasquale Rosano, mentre il Tdl aveva accolto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari di Fabrizio Tricarico. Adesso si aspetta la fissazione dell’udienza preliminare.
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