LAMEZIA TERME Una tavola rotonda per approfondire le opportunità offerte dal “Decreto Rilancio” per affrontare la drammatica risi da Covid-19 ma anche un’occasione per riflettere sul futuro del partito in Calabria, ancora commissariato, e sull’azione politica che i dem intendono perseguire in questa legislatura regionale che li vede all’opposizione Sono stati questi gli aspetti che hanno caratterizzato l’incontro promosso, a Lamezia Terme, dal consigliere regionale del Pd Luigi Tassone e dal dirigente democrat e già deputato e consigliere regionale Brunello Censore, che hanno radunato amministratori locali e sindaci del Pd per una convention alla quale ha partecipato Nicola Oddati, il coordinatore dell’iniziativa politica nella segreteria nazionale del Pd.
IL DECRETO RILANCIO Così Tassone ha inquadrato i termini dell’incontro. «Insieme all’onorevole Censore abbiamo deciso di fare questo momento di riflessione e chiamare a raccolta i sindaci del Pd perché nessuno come loro è stato così in prima linea in questa fase ed è giusto ascoltare le istanze degli amministratori locali, è giusto prendere atto di un grande disagio sociale e delle difficoltà degli enti locali, in modo da avere le idee chiare e tramutare questa campagna di ascolto in azione politica a livello regionale. Grazie alla presenza di Oddati, molto vicino al segretario Zingaretti, vogliamo incidere maggiormente – ha riferito il consigliere regionale – nell’azione di governo nazionale».
A sua volta, Censore ha spiegato che l’incontro è finalizzato a «valorizzare un provvedimento importante, che a nostro avviso mobiliterà i consumi e gli investimenti, e quindi le risorse, anche se c’è bisogno di altri passaggi importanti che a oggi ancora non sono stati attuati. La prima cosa che vogliamo mettere a fuoco e l’azione positiva del governo nella gestione della pandemia, emergenza gestita benino. E Vogliamo che questa riunione sia anche uno sprone, anche sulla linea di quanto detto dal segretario Zingaretti al premier Conte, nel senso che è giusto fare gli Stati generali ed è giusto discutere su una possibile riduzione dell’Iva, ma ci sono ancora vari problemi, a esempio a molti non è arrivata la Cassa integrazione di febbraio. Ora – ha ricordato Censore – c’è questo decreto che stanzia risorse importanti, adesso il governo e il Pd spingono affinchè arrivino nelle tasche dei cittadini».
Secondo Oddati, «il decreto Rilancio e il “Cura Italia” sono stati provvedimenti di portata storica, eccezionale, abbiamo messo in campo uno sforzo da 80 miliardi, nel corso degli ultimi anni Finanziarie di questo livello non ce ne sono state. Ed è stata una finanziaria tutta in aggiunta, e questo è stato reso possibile anche dalla scelta dell’Ue di rimuovere i vincoli del patto di stabilità, per cui dobbiamo anche ringraziare l’Europa di aver compreso la difficoltà e la portata della crisi. Ovviamente, i Comuni, le Province, le Regioni, gli enti locali in genere sono stati in trincea, , e il ristoro che il Decreto Rilancio dà loro è importante: 3 miliardi. Naturalmente – ha spiegato il coordinatore dell’iniziativa politica del Pd – sappiamo che non sono sufficienti e ci vorranno altre risorse e in cima a queste risorse ci vorranno altre scelte, la prima e più importante è il Decreto Semplificazioni, perché bisogna non solo dare soldi ai Comuni per sopperire alle mancate entrate ma bisogna metterli nelle condizioni di affrontare rapidamente i problemi degli italiani. E’ un lavoro ancora da fare. I decreti sono un primo passo, per frenare la caduta, adesso servono altre risorse per riprendere a camminare e poi a correre».
IL “NODO COMMISSARIAMENTO” Inevitabile un riferimento al tema del commissariamento del Pd regionale. Secondo Tassone, «è chiaro però che va aperta anche questa riflessione. Credo che non piace a nessuno avere un partito commissariato e non piace nemmeno al commissario, quindi nei prossimi mesi si parlerà sicuramente di congressi, che a mio avviso è una necessità per il Pd calabrese». Non si sottrae al tema Oddati, per il quale «il commissariamento per sua natura è un fatto eccezionale e transitorio, abbiamo bisogno di organismi dirigenti eletti qui, di un segretario regionale, di una segreteria e di federazioni eletti in Calabria dal partito calabrese e che siano calabresi. Occorre un partito di donne e di uomini con la voglia di ricostruire una comunità, e naturalmente anche di essere in sintonia con il lavoro faticoso che stiamo facendo a livello nazionale per unire il partito. Una cosa che il partito calabrese deve superare – ha specificato il coordinatore dell’iniziativa politica nella segreteria nazionale del Pd – è la contrapposizione permanete tra gruppi e persone, tra individualità anche forti ma che se si dividono si indeboliscono. Dobbiamo ricostruire il senso di appartenenza, e credo che dobbiamo farlo partendo dai giovani. Qui ci ha convocato un giovane consigliere regionale, 35enne e sindaco, per discutere del Decreto Rilancio: è l’emblema del lavoro che dobbiamo fare: come vicepresidente del Consiglio regionale abbiamo un altro giovane. Dobbiamo mettere in campo altre risorse, dobbiamo fare in modo che anche le donne si sentano protagoniste nel partito, anche nei livelli amministrativi. Insomma, c’è tanto lavoro da fare e noi dobbiamo farlo tutti insieme con uno spirito di grande rinnovamento e di grande unità».
Oddati infine si è soffermato su questi primi mesi di azione della Giunta regionale di centrodestra a guida Santelli: «E’ ancora presto, non dobbiamo mai essere eccessivi e dobbiamo evitare la propaganda, però mi sembra che anche nella vicenda del Covid 19 non sia stato tra i governi che si sono distinti per capacità, velocità di scelte e anche per linearità e trasparenza di scelte, perché ci sono stati anche episodi chiaramente utilizzati a fini politici, mentre secondo me – ha sostenuto il coordinatore dell’iniziativa politica nella segreteria nazionale del Pd – quando ci sono problemi così gravi la politica debba fare un passo indietro. Poi, mi sembra che ci sia molta confusione. Più che un governo della Santelli ci sono 20 consiglieri regionali e ognuno si fa i fatti suoi, tante monadi disperse. Mi sembra un governo molto fragile, un’accozzaglia. Ovviamente, noi abbiamo perso le elezioni, quindi partiamo da un’autocritica e abbiamo tentato un percorso di rinnovamento che è stato giusto e che va portato avanti e c’è bisogno di un radicamento sul territorio. Adesso – ha concluso Oddati – comincia un lavoro per il futuro, costruire un forte radicamento, avere cura, attenzione e presenza nel territorio».
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