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Latitante-pizzaiolo arrestato in Svizzera. Era ricercato da tre anni

Il 41enne Roberto è stato intercettato nel Canton Berna. Ritenuto vicino alla cosca Piromalli-Molè, deve scontare un cumulo di pene residue di 8 anni e 7 mesi

Pubblicato il: 27/06/2020 – 8:03
Latitante-pizzaiolo arrestato in Svizzera. Era ricercato da tre anni

GIOIA TAURO Roberto Pisano, 41enne gioiese, è stato arrestato a Bienne, in Svizzera dalla Polizia Federale Elvetica. Era ricercato in Italia per traffico di sostanze stupefacenti, minacce e altri reati. Decisive le indagini della Stazione Carabinieri e della Sezione Operativa di Gioia Tauro, che hanno portato all’emissione di un mandato d’arresto europeo, nei confronti dell’uomo, figura contigua alle locali cosche di ‘ndrangheta Piromalli-Molè di Gioia Tauro, latitante dal novembre 2017.
LAVORAVA COME PIZZAIOLO Il latitante rintracciato dai militari della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, in forza di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura di Palmi, su indicazione dei Carabinieri, è stato rintracciato nella cittadina elvetica, ove l’uomo conviveva con la moglie e lavorava come cameriere e pizzaiolo presso un’osteria del posto. 
I militari della Stazione di Gioia Tauro, sono riusciti a localizzarlo a Bienne, in Svizzera, al termine di una complessa attività di indagine, svolta anche con la collaborazione della polizia austriaca ed elvetica nonché con il supporto del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale (CriminalPol). IRREPERIBILE DAL 2017 L’uomo si era reso irreperibile fin dal novembre 2017, quando la Procura di Palmi aveva emesso nei suoi confronti un ordine di esecuzione per la carcerazione, unificando una serie di pene concorrenti per un totale di un 8 anni e 7 mesi da espiare. Tanti i reati di cui si era reso responsabile: produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, minacce e diversi altri reati commessi tra Pesaro, Ancora e Gioia Tauro tra il 2007 e il 2015.
MANDATO DI ARRESTO EUROPEO L’individuazione e la cattura sono giunte, dunque, all’esito di un’intensa attività info-investigativa, coordinata dalla Procura di Palmi e condotta dai militari della Compagnia di Gioia Tauro nel corso della quale è stato accertato che l’indagato, benché latitante, lavorava come dipendente presso un’osteria del posto, nel Cantone Svizzero di Berna, da dove continuava a mantenere contatti con i propri familiari. Pertanto, sulla base delle evidenze raccolte nel corso dell’attività di ricerca, la Procura della Repubblica di Palmi ha richiesto l’emissione di un mandato di arresto europeo in ottemperanza al quale la Polizia elvetica, avvalendosi prioritariamente degli elementi forniti dai militari dell’Arma, sono riusciti a catturarlo mentre si trovava nella cittadina svizzera di Bienne. Pisano, al termine delle formalità di rito, è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria Svizzera ed è in attesa di formale estradizione in Italia con richiesta già inoltrata dal Ministero della Giustizia italiano.
SECONDO LATITANTE CATTURATO IN POCHI GIORNI Non è il primo latitante recentemente rintracciato dalla Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro. Risale allo scorso 24 giugno infatti, la cattura di Jawara Idrissa, gambiano, classe ’94, latitante dal settembre 2018, da parte della Polizia tedesca. Su di lui pendeva un ordine di esecuzione per la carcerazione poiché ritenuto definitivamente colpevole del reato di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato. Fino a quando non è stato stanato dalla polizia tedesca, in forza del mandato di arresto europeo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, che pendeva sull’uomo, mediante un blitz, in una abitazione di Stoccarda, in Germania, ove trascorreva la sua latitanza. Decisive, in questo caso, le indagini della Stazione Carabinieri di San Ferdinando, che nel mese di maggio 2017 aveva tratto in arresto il Jawara, cogliendolo in flagranza del reato di furto, per poi rintracciarlo in Germania dove lo stesso si era recato per sottrarsi alla cattura a seguito di un ordine di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura di Palmi. Dovrà scontare dunque la pena di 7 anni e 2 mesi di reclusione.

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