di Alessia Truzzolillo
SALERNO Il ministero della Giustizia si è costituito parte civile, attraverso l’Avvocatura dello Stato, chiedendo cinque milioni di euro di danni al giudice Petrini e 250mila euro di provvisionale. Ha preso così piede il rito abbreviato del processo “Genesi”, istruito dalla Dda di Salerno, che vede imputati, in questa prima fase, l’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, l’avvocato Francesco Saraco ed Emilio Santoro, detto Mario considerato il trait d’union tra il magistrato e i corruttori. Gli imputati sono accusati di cinque ipotesi di corruzione in atti giudiziari per avere, a vario titolo, elargito e accettato somme di denaro e regali di vario genere in cambio di interventi illeciti su processi pendenti davanti alla Corte d’Appello.
Nel corso dell’udienza di martedì la difesa di Petrini e di Santoro, gli avvocati Agostino De Caro, Francesco Calderaro e Michele Gigliotti, ha sollevato eccezione sulla necessità di avere la discovery di alcuni verbali non prodotti nel procedimento in corso. Eccezione per la quale il gup Vincenzo Pellegrino si è riservato di decidere e ha rinviato l’udienza al 24 luglio, data nel corso della quale verrà riunito il procedimento contro il giudice Petrini che riguarda un’ipotesi di corruzione in cambio di favori sessuali. La difesa di Petrini ha annunciato che il giudice, oggi assente per motivi di salute, nel corso della prima udienza utile renderà dichiarazioni spontanee. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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