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Corigliano Rossano, "qui pro quo" fra i volontari Prociv e amministratori: Promenzio presenta un'interrogazione

Il capogruppo consiliare di Civico e Popolare, Gino Promenzio, ha presentato un’interpellanza urgente per sapere dal sindaco se abbia contezza di di quanto accaduto. La replica dell’assessore Novel…

Pubblicato il: 02/07/2020 – 12:07
Corigliano Rossano, "qui pro quo" fra i volontari Prociv e amministratori: Promenzio presenta un'interrogazione

CORIGLIANO ROSSANO Verifica sulla “tenuta” di un assessore. In questa direzione si muove una interrogazione presentata nelle scorse ore dal capogruppo consiliare Gino Promenzio, per verificare il comportamento «eventualmente tenuto dall’assessore con delega alla Protezione civile Tatiana Novello presso la sede del Coc comunale, in data 23 maggio 2020 nei confronti di un rappresentante di una delle associazioni di volontariato che generosamente (e gratuitamente) hanno prestato opera per la collettività in epoca Covid-19».
Il leader di Civico&Popolare riferisce di aver ricevuto un esposto «con generalità allegate» da parte di un volontario di Protezione civile «da anni impegnato in azioni a tutela dell’ambiente e della cittadinanza» e sottoscritto da altri volontari, rispetto a presunti «fatti incresciosi» che si sarebbero verificati quel giorno nella sede del Centro operativo comunale.
Fra le premesse Promenzio rammenta che le associazioni «hanno svolto, nel durissimo periodo dal 25 marzo al 31 maggio 2020, a seguito dell’ordinanza prot. 29568 del 20 marzo 2020 che prevedeva innalzamento del livello COC, attività di check point alla sbarra degli ospedali spoke di Corigliano Rossano e attività di consegna a domicilio di generi alimentari per le famiglie meno abbienti». A conclusione del servizio, il volontario denunciante avrebbe «provveduto a sue spese alla stampa degli attestati da consegnare ai singoli volontari che si sono prodigati in quei giorni drammatici», che il «direttore dello spoke Corigliano Rossano e il funzionario medico hanno prontamente firmato».
Ed è a quel punto che sarebbe nato il “qui pro quo”, col volontario presentatosi al Coc per farsi firmare gli attestati dal sindaco o chi ne fa le veci, in quel caso l’assessore Novello, che, sempre secondo il denunciante si sarebbe rifiutata «con disprezzo e alterigia», aggiungendo testualmente che «la prossima volta non avrebbe più convocato le associazioni per nessun’altra emergenza».
Secondo Gino Promenzio, i volontari «avendo valutato la gravità dell’accaduto, hanno ravvisato l’urgenza di denunciare i fatti al fine di chiedere chiarimenti sulla posizione dell’amministrazione comunale nei confronti dei volontari di Protezione civile.
Per questo il capogruppo di Civico e Popolare chiede al sindaco nell’interrogazione urgente protocollata «se abbia opportuna conoscenza di quanto esposto» e «nell’eventualità negativa, di predisporre immediata azione di profondo e deciso appuramento della verità».
«NIENTE STRUMENTALIZZAZIONI» «Tra le associazioni a supporto del Centro Operativo Comunale (COC) nel periodo dell’emergenza Covid, c’era sì Le Aquile, ma rappresentata dal solo volontario. Non risultano dai registri altri membri appartenenti a quel sodalizio e che abbiamo partecipato alle preziose iniziative messe in campo. La mancata firma sugli attestati è dovuta semplicemente al fatto che gli stessi erano stati rilasciati dall’Asp e non dall’Ente Comune». Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Novello, nel ribadire anche che «con i volontari c’era, c’è e continuerà ad esserci, proprio per il valore che l’Amministrazione Comunale dà al loro contributo prezioso, un rapporto di stima ed in piena armonia».
Cogliendo l’occasione per esprimere il ringraziamento dell’istituzione e della Città per quanto fatto e per il servizio che continueranno a prestare, esortando ad evitare strumentalizzazioni sterili, la Novello fa sapere che le illazioni e la veridicità o meno delle ricostruzioni riportate sui media, attribuite agli amministratori, saranno verificate nelle sedi competenti.

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