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I traffici di droga del "gruppo Presta" nella Valle dell'Esaro: 53 indagati

Notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari alle persone coinvolte nell’operazione della Dda di Catanzaro risalente allo scorso febbraio

Pubblicato il: 02/07/2020 – 17:50
I traffici di droga del "gruppo Presta" nella Valle dell'Esaro: 53 indagati

di Michele Presta
COSENZA
Le vie della droga nella Valle dell’Esaro, in provincia di Cosenza e gli uomini della rete di spaccio coinvolti nel mercato dello stupefacente sono i capisaldi dell’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro contro quello che è ritenuto il gruppo criminale organizzatosi dopo la cattura del boss di ’ndrangheta Franco Presta. Eseguiti i fermi del mese di febbraio (qui la notizia) i magistrati antimafia Nicola Gratteri, Vincenzo Capomolla e Alessandro Riello hanno notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. In 53 rischiano il processo e i reati a loro contestati riguardano la vendita, il commercio, la distribuzione, la consegna, l’acquisto , la recezione o comunque l’illecita detenzione di sostanza stupefacenti. Ma ci sono anche episodi di estorsione, ricettazione e detenzione di armi da sparo . I reati, in alcuni capi d’imputazione, sono aggravati dall’aver commesso il fatto  attraverso un’associazione di tipo mafioso. Con il boss Franco Presta ristretto al carcere duro, il gruppo, secondo le indagini condotte dalla direzione distrettuale antimafia si sarebbe riorganizzato con delle nuove gerarchie. Cambiano gli uomini, ma non il business. I chili di droga venduti al dettaglio e le intercettazioni captate dalla squadra mobile della questura di Cosenza hanno permesso di quantificare un grosso giro d’affari. Migliaia di euro che si ritiene abbiano ingrossato le tasche dell’organizzazione criminale ai cui vertici sarebbero Antonio e Roberto Presta, cugini del boss Franco che si trova in carcere. La droga non veniva trafficata solo nell’hinterland tra la città di Cosenza e lo ionio cosentino ma anche in diverse cittadine vicine alla città dei Bruzi come Acri e Mendicino. Nell’avviso di conclusione delle indagini, notificato agli indagati, è riportato che Antonio Presta è da ritenersi indagato «quale promotore ed organizzatore (dell’associazione ndr). Si occupa della gestione e ripartizione tra i sodali dei proventi della sostanza stupefacente, curando le fasi della distribuzione della stessa e stabilendo i prezzi della successiva vendita al dettaglio». Un ruolo di comando diviso con Roberto Presta che a questo aggiunge anche l’attività «del recupero dei crediti presso i sodali deputati alla cessione al dettaglio della sostanza stessa». Insieme a loro, per i magistrati antimafia, opera Francesco Ciliberti. Anche lui «promotore e organizzatore, con compiti di coordinamento dell’attività di spaccio demandata ai singoli referenti di zona». Per la Dda, Ciliberti: «E’ munito, in quanto marito della figlia del boss di ‘ndrangheta, Francesco Francesco, detto “Franco”, del potere di risoluzione delle diatribe interne fra responsabili di zona e spacciatori, potendo decidere anche di gestire lo spaccio in modo parallelo, senza necessitare dell’assenso preventivo dei fratelli Tonino e Roberto Presta». Nel gruppo c’è anche  Costantino Scorza,  primo genero di Franco Presta e per questo ritenuto uomo di fiducia. Lui è ritenuto: «Organizzatore con il potere di gestione di canali di distribuzione dello stupefacente paralleli a quelli dell’associazione, in quanto uomo di fiducia di Francesco Ciliberti». Nell’organizzazione spicca anche il nome di Michele Fusaro è uomo di fiducia di Costantino Scorza, a cui fa anche da autista e per questo si ritiene possa: «Distribuire dello stupefacente agli spacciatori al dettaglio». L’organizzazione criminale sarebbe poi composta da: Mario Sollazzo che, essendo uomo di fiducia di Roberto Presta, avrebbe il compiuto di organizzatore «con compiti di distribuzione della sostanza stupefacente e di recupero dei crediti presso i sodali deputati alla cessione al dettaglio della sostanza stessa».
GLI INDAGATI Armando Antonucci, Lorenzo Arciuolo, Alessandro Avenoso, Domenico Caputo, Domenico Cesare Cardamone, Augusto Cardamone, Sergio Cassiano, Francesco Ciliberti, Rocco D’Agostino, Damiano Diodati, Cristian Ferraro, Giuseppe Ferraro, Michele Fusaro, Roberto Eugenio Gallo, Cristian Garita, Giovanni Garofalo, Fabio Giannelli, Antonio Giannetta, Luigi Gioiello, Remo Graziadio, Erik Grillo, Francesco Iantorno (Tarzanicchiu), Francesco Iantorno (L’assassino); Roberto Iantorno, Francesco Lamanna, Raffaele Lanza, Gianfranco Mariotta, Mauro Marsico, Attilio Martorelli, Salvatore Miraglia, Saverio Morelli, Massimiliano Mungo, Antonio Orsini, Massimo Orsini, Filippo Orsini, Antonio Pacifico, Giuseppe Palermo, Mario Palermo, Marco Patitutcci, Giovanni Domenico Petta, Antonio Presta, Roberto Presta, Giuseppe Presta, Sonia Presta, Giovanni Sangineto, Vincenzo Santamaria, Alessandro Scalise, Costantino Scorza, Mario Solazzo, Raffaele Solazzo, Sandro Vomero. (m.presta@corrierecal.it)

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