LUZZI «La celebre Abbazia della Sambucina di Luzzi, nei secoli importante centro religioso, artistico e culturale che ha persino goduto di privilegi e protezione da papi e imperatori, è stata oggetto, nello scorso mese di giugno, di un sopralluogo da parte del responsabile ad interim della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza».
Lo afferma in una nota il sottosegretario ai Beni e alle attività culturali Anna Laura Orrico.
«Ho avuto modo – dice Orrico- di richiedere al soprintendente di recente nomina, l’architetto Francesca Casule, tale accertamento grazie anche alle accorate segnalazioni dei cittadini, della Pro loco e del portavoce del M5S nel Consiglio comunale di Luzzi Giuseppe Giorno. Il soprintendente Casule, nell’eseguire il sopralluogo sui terreni circostanti l’Abbazia della Sambucina interessati da interventi di attenuazione del rischio idrogeologico, constatava l’inadeguata mitigazione dei lavori precedentemente eseguiti, senza preventiva autorizzazione della Soprintendenza, in area sottoposta a vincolo, prescrivendo così al Comune di Luzzi la parziale rimessa in pristino dello stato dei luoghi e la realizzazione di ulteriori opere di mitigazione».
«Di conseguenza – prosegue l’esponente di governo -, il soprintendente ha stabilito, nello specifico, come correttivi delle opere già eseguite: la rimozione delle canalette in lamiera di acciaio ondulata ed in particolare la riproposizione degli antichi fossi in terra, in adeguata sezione, almeno per l’area soprastante la chiesa e lungo il bordo a monte della strada d’accesso; nonché, la demolizione della parte eccedente del muro di sostegno, che ne incrementa inutilmente l’impatto, non essendo necessario al contenimento del movimento franoso e la realizzazione di adeguate opere di mitigazione con vegetazione arbustiva e/o ricadente sulla facciata residuale del muro, e sulle scarpate naturali poste alla base e sopra la futura testa del muro».
«Mi augurerei pertanto che il Comune di Luzzi – conclude il sottosegretario Orrico -, nello spirito di leale collaborazione e raccordo fra enti, proceda il prima possibile nell’ottemperare quanto prescritto dalla Soprintendenza di Cosenza. Sono numerosi i dossier che sto seguendo per la Calabria e sui quali il lavoro di questi mesi inizia a produrre i primi risultati, ovvero le risposte che il territorio attende da tempo su una serie di annose questioni».
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