«II castello aragonese di “Le Castella” a luglio chiuso offende l’intelligenza degli italiani. Altro che “decreti rilancio” e “riparti Calabria”! Quel monumento precluso al pubblico è la dimostrazione che manca del tutto la volontà politica di innescare vere azioni di sviluppo per una regione che, se mettesse a valore il proprio immenso patrimonio ambientale, culturale ed artistico, potrebbe generare ricchezza e nuova occupazione. Non è la prima volta – afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro (Gruppo misto) – che il Comune di Isola Capo Rizzuto chiede al polo museale della Calabria di riaprire il maniero, ma inutilmente. Cosi i turisti che vogliono visitare la magnifica fortezza del XV secolo a Le Castella solennemente immersa nell’area marina protetta tra le più estese d’Europa (42 chilometri) la trovano sbarrata». Aggiunge Pitaro: «Si può frequentare la Borsa Internazionale del Turismo, investire 11 milioni nella “comunicazione emozionale”, ma se poi la Regione non dà ascolto ai sindaci e non riesce a risolvere gli intralci burocratici, le sovrapposizione di competenze e i veti incrociati, che impediscono la fruizione di un monumento-simbolo delle bellezze calabresi, tutto diventa inutile e sa di presa in giro». «Proporrò un’interrogazione alla presidente della Regione – conclude il consigliere regionale – per sapere se è a conoscenza dell’assurda chiusura del maniero e cosa intende fare per mettere fine a questa oscenità. E se è consapevole che quando depliant, brochure ed audiovisivi per promuovere la Calabria non riflettono la verità sul nostro patrimonio culturale, spesso abbandonato all’incuria e alla disattenzione generale, si genera soltanto sfiducia. Se si vuole dare un segnale immediato di cambiamento, si rimuova tutto ciò che impedisce ai nostri beni culturali di farsi adeguatamente apprezzare e si incominci col sanzionare con rigore coloro che pensano sia plausibile tenere la fortezza de ‘Le Castella’ chiusa al pubblico».
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