COSENZA Il servizio dovrà riprendere con regolarità dalla giornata di mercoledì. Con regolarità, perché in questi mesi i lavoratori delle cooperative che si occupano del servizio di assistenza, pur senza contratto hanno continuato a svolgere regolarmente il loro lavoro. La loro è una vicenda ingarbugliata, di fatto appartengono alla cerchia di lavoratori Lsu-Lpu che negli anni sarebbero dovuti entrare in pianta organica nella pubblica amministrazione, di fatto non è mai successo. I 35 addetti che si occupano del servizio per il comune di Cosenza, lavorano per una cooperativa alla quale viene affidato il compito occuparsi dei servizi di assistenza con una procedura d’appalto. Con il nuovo bilancio riequilibrato, che dovrà essere approvato dal consiglio comunale, la posta messa per garantire il servizio è inferiore rispetto agli anni precedenti al default finanziario. Cosa che preoccupa non solo i lavoratori ma anche le famiglie che usufruiscono del servizio. «Abbiamo continuato a lavorare nonostante siamo senza contratto» ci spiegano alcuni di loro che oggi hanno manifestato dinnanzi a piazza dei Bruzi. «Ci stiamo prendendo delle responsabilità che non dovremmo prenderci, ma lo facciamo per le persone che contano su di noi come i malati che necessitano di essere accompagnati all’ospedale per effettuare la dialisi». Non ci sono solo loro, anche bimbi con handicap e anziani e persone con altre patologie invalidanti ricorrono al servizio garantito dal comune. Una delegazione dei lavoratori ha incontrato l’assessore al welfare Alessandra De Rosa e proprio dopo l’interlocuzione con il componente di giunta si sarebbe prospettata una soluzione che riguarderebbe anche il coinvolgimento della regione Calabria. Intanto, diversi lavoratori hanno sollecitato anche agli amministratori comunali, la pronta risoluzione del caso che riguarda l‘autovettura in dotazione agli operatori utilizzata per faccende d’ufficio. La questione è diventata di dominio pubblico lo scorso 13 giugno dopo la denuncia raccolta da uno degli operatori dalla nostra testata. Ancora si aspettano risoluzioni.
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