di Fabio Benincasa
CATANZARO I playoff per il Catanzaro sono ormai un tabù. Una maledizione che continua dopo il pareggio di ieri sera nel secondo turno contro il Potenza. 1-1 il risultato finale di una partita che consegna ai lucani la possibilità di credere ancora nel sogno promozione e lascia ai giallorossi l’amaro in bocca per l’ennesima stagione da “vorrei ma non posso”.
IL MIRAGGIO DELLA PROMOZIONE E dire che i calabresi non hanno neanche giocato male raggiungendo il pareggio nei minuti finali della partita con un gran gol di Urso, quando però era ormai troppo tardi per pensare di tornare a casa con il bottino pieno. «L’unico risultato è la vittoria» aveva ricordato mister Auteri in conferenza stampa pre-match. È andata male e la gara di ieri probabilmente segnerà in maniera definitiva il rapporto tra il tecnico e la società del patron Noto. La promozione è rimasta un miraggio per un club ambizioso e desideroso di ritornare in Serie B e non solo per “colpa” dello “spietato” presidente della Reggina, Luca Gallo, che ha messo sul piatto i denari necessari a costruire una squadra praticamente imbattibile. E non è neanche “colpa” del Bari di De Laurentis, altra corazzata costruita per centrare la promozione diretta dopo essere tornata in C, ripartendo dai dilettanti.
I PLAYOFF E L’OCCASIONE MANCATA Vincere il Girone C di lega pro era obiettivamente difficile ma i giallorossi ci credevano o almeno hanno pensato di poter giocare un ruolo da protagonista fino agli inizi di febbraio, fino al poker esterno rifilato al Rieti. Poi solo pareggi e delusioni, conditi da malumori interni e i mugugni di una piazza da sempre esigente. Il preludio di una infelice seconda parte di campionato, poi fermato dal Covid e dal lockdown. I playoff potevano essere l’occasione giusta per ripartire, risanare le fratture e tentare l’impossibile, ma così non è stato e forse nessuno pensava ad un finale diverso da quello che stiamo raccontando.
L’ADDIO DI AUTERI Auteri lascerà Catanzaro, di nuovo, visto che già nel corso di questa stagione la società lo aveva esonerato, preferendogli Grassadonia, salvo poi richiamare il tecnico di Floridia in panchina. Il rapporto è logoro e la separazione ormai è inevitabile. L’allenatore andrà via senza aver centrato l’obiettivo per il quale il club lo aveva scelto dopo le deludenti prestazioni dei predecessori. La Serie B è sempre stata un miraggio e la squadra non ha mai dato la sensazione di poter competere per la promozione. Presto per parlare del successore anche se qualche nome più di un tifoso l’ha suggerito, sussurrato e quasi urlato. Il presidente Noto è attento agli equilibri societari e sopratutto non può e non deve deludere i sostenitori giallorossi. Probabilmente si affiderà ad un tecnico esperto, capace di tenere a bada i facili entusiasmi dei tifosi e mantenere stabile l’armonia nello spogliatoio. (redazione@corrierecal.it)
x
x