CATANZARO «Le rivendicazioni dei sindacati in merito alle emergenze della sanità calabrese sono giuste e sacrosante: la manifestazione che terranno davanti sede della Regione a Catanzaro dovrebbe essere appoggiata da tutte le forze politiche. Di certo, ha il pieno sostegno mio e del gruppo PD che rappresento in Consiglio regionale e, se non sarò presente, sarà soltanto perché impegnato istituzionalmente a Reggio Calabria in conferenza dei capigruppo». Lo afferma il consigliere regionale Domenico Bevacqua. «Alla maggioranza, però, chiedo – aggiunge – per l’ennesima volta di indire una sessione straordinaria sul tema, cominciando con l’approvare in maniera unanime una mozione con la quale la Regione Calabria si dica favorevole all’utilizzo del Mes». Bevacqua aggiunge: «Abolizione del nefasto Decreto 35, superamento dell’attuale gestione commissariale e avvio delle assunzioni: sono alcuni dei pilastri essenziali sui quali mi sto battendo in tutte le sedi istituzionali regionali e nazionali, perché costituiscono la condizione necessaria per ripensare l’effettività di un diritto alla salute che in Calabria è semplicemente assente. Questo diritto non potrà mai essere realtà senza un progetto organico di sanità pubblica, a valenza universale, che coniughi rete ospedaliera, presenza territoriale e assistenza domiciliare».
Per l’esponente del Pd «il disastro di un commissariamento decennale e’ sotto gli occhi di tutti e il governo regionale pare sordo rispetto alla necessaria apertura di una fase capace di costruire un fronte unitario per interloquire con lo Stato centrale. Anzi, l’indennità aggiuntiva riconosciuta al nuovo direttore generale del Dipartimento Sanità, umilia e mortifica ancora di più le tante professionalità presenti nella nostra regione. Non è con la colonizzazione che risolleveremo le sorti dei Livelli delle Prestazioni Essenziali. La vicenda delle mancate assunzioni presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza dimostra, ove mai ce ne fosse bisogno, che non abbiamo bisogno di presunti “super” manager del nord. I calabresi – conclude – hanno tutte le competenze per guidare in prima persona una nuova stagione di rivoluzione sanitaria che puo’ nascere dall’utilizzo di tutte le risorse europee disponibili».
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