COSENZA Salvatore Presta, reo confesso dell’omicidio di suo zio Angelo Presta, è stato condannato a 14 anni di reclusione. Il 35enne originario di Paterno Calabro, piccolo comune in provincia di Cosenza, ha optato di essere giudicato con rito abbreviato ed il giudice del tribunale di Cosenza nel comminargli la pena gli ha riconosciuto tutte le attenuanti generiche escludendo tutte le aggravanti. Salvatore Presta uccise suo zio l’8 aprile del 2019 (qui la notizia) su dei terreni dove solitamente esercitavano l’attività di taglia bosco. Prima di trasformare quell’appuntamento ad un incontro con la morte i due, per come raccontato dallo stesso autore, ai carabinieri che hanno eseguito le indagini coordinate dalla procura di Cosenza, avrebbero avuto una discussione. I toni della conversazione si sarebbero animati al punto tale che la vittima avrebbe preso un ascia e solo allora, in preda al panico, l’autore dell’omicidio raggiungendo la sua auto dove si trovava la beretta calibro 9×21 con cui si esercitava al poligono di tiro ha esploso i colpi di pistola risultati poi fatali allo zio. Salvatore Presta è stato processato con l’accusa di omicidio aggravato dall’essere stato commesso per futili motivi e premeditazione. Questo il capo d’imputazione notificato nell’avviso delle conclusioni delle indagini preliminari (qui la notizia). (mi.pr.)
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