CATANZARO Una corposa documentazione sulla qualità dell’aria in Calabria, fatta di analisi e valutazioni del quinquennio 2015-2019, è stata trasmessa nei giorni scorsi dall’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) alla Regione Calabria che, in base alla normativa vigente, è responsabile non solo delle politiche di mitigazione degli impatti ma anche dell’aggiornamento per la Calabria dei database europei sulla qualità dell’aria.
Questa documentazione – consultabile da questa mattina sul sito web dell’Arpacal (LINK QUI) unitamente ad una dettagliata relazione descrittiva del quinquennio a cura di Domenico Vottari, dirigente tecnico Arpacal che dal 29 febbraio 2012 è il Responsabile Unico per l’Agenzia verso la Regione Calabria per le Convenzioni stipulate sulla tematica ambientale della qualità dell’aria – permette di avere un quadro dettagliato della qualità dell’aria in Calabria e di tutti gli step che il “sistema Regione” ha fatto nell’ultimo decennio di attività, passando dal rischio dell’infrazione comunitaria per carenza di dati nel database europeo sino al virtuoso adempimento di ciò che prevede la normativa tecnica di settore.
«Quando ho assunto la responsabilità delle operazioni “di campo” sulla qualità dell’aria – dichiara l’Ing. Domenico Vottari – sapevo che non sarebbe stato facile; si scontava in Regione Calabria una situazione tecnica che aveva bisogno di un programma imponente di verifiche e monitoraggi in campo ed anche le procedure amministrative erano completamente ferme se non compromesse. Nessuno avrebbe, alla data, scommesso sulla capacità della Regione Calabria di recuperare il gap accumulato sulla qualità dell’aria sin dai primi anni del nuovo millennio ed, ovviamente nessuno avrebbe scommesso su chi come noi di Arpacal, avevamo assunto tali oneri nei confronti della Regione stessa».
«Oggi – afferma il direttore generale dell’Arpacal Domenico Pappaterra – l’Agenzia è disposta a mettere in campo un impegno ancor più grande per la tutela ambientale della qualità dell’aria regionale e per non disperdere l’enorme patrimonio di conoscenza ambientale accumulato; ove non si desse continuità a quanto negli ultimi dieci anni faticosamente costruito, ciò potrebbe subito far riaprire alla Calabria il pericolo di infrazioni europee; ad oggi il processo di acquisizione dei dati sulla qualità dell’aria è il più automatizzato e quindi facilmente controllato dalle Istituzioni predisposte e le inadempienze sono un’evenienza che Regione ed Arpacal non intendono certo permettersi. Per questo motivo nei prossimi giorni incontrerò l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio de Caprio, per concordare una strategia comune».
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