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Il Mef si mette di traverso, niente prestito per ripianare i debiti della sanità

La Giunta regionale decide di non ricorrere più al mutuo trentennale con la Cassa depositi e prestiti dopo che il ministero ha posto come condizione il blocco del turn over

Pubblicato il: 10/07/2020 – 22:39
Il Mef si mette di traverso, niente prestito per ripianare i debiti della sanità

CATANZARO  Dietrofront della Giunta regionale, che ha deciso di non ricorrere più a un prestito, attraverso un mutuo trentennale, della Cassa Depositi e Prestiti da 100 milioni per ripianare i debiti delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. È quanto trapela da fonti della Cittadella, che riferiscono di una decisione maturata dall’esecutivo guidato dalla governatrice Santelli dopo aver approfondito in modo più puntuale i termini del prestito, che, alla luce di una comunicazione arrivata nella mattinata odierna, si sarebbe rivelato in realtà svantaggioso per la Regione. A quanto sembra, infatti, il Mef avrebbe posto come condizione il blocco del turn over per 3 milioni all’anno, in pratica una cifra doppia rispetto alla rata dello stesso mutuo: una condizione praticamente “capestro”, che la Giunta (comprensibilmente, per la verità) ha ritenuto eccessivamente onerosa e gravosa (oltre che del tutto inattesa), in considerazione della già grave situazione di emergenza per quanto riguarda la dotazione degli organici nella sanità calabrese. Sulla rinuncia al prestito inoltre avrebbe inciso anche la considerazione che in autunno, comunque, alla Regione dovrebbero arrivare i 200 milioni sbloccati dall’ultimo tavolo di monitoraggio interministeriale sul piano di rientro. La Giunta aveva detto di sì al prestito nella precedente seduta di inizio settimana, determinando di avvalersi della possibilità concessa essa dal “Decreto Rilancio” del governo, che consente alle amministrazioni pubbliche di ottenere anticipazioni di liquidità per saldare passivi, e oggi avrebbe dovuto formalizzare questa decisione in un disegno di legge che doveva essere approvato dal Consiglio regionale entro il 15 luglio, ma ovviamente il tutto – sempre secondo fonti della Cittadella – sarebbe stato bloccato oggi al fondo di una verifica più puntuale dei termini del mutuo. (c.ant.)

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