di Michele Presta
MENDICINO La vecchia tradizione della tessitura della seta ha ispirato il ministro alla famiglia e pari opportunità del Governo, Elena Bonetti che per il prossimo futuro si augura che Italia Viva possa lavorare come facevano in passato le antiche tessitrici del baco da seta nella città di Mendicino. La politica tessuta come la seta. «Ma dobbiamo filare la buona politica» specifica la renziana che battezza il partito nato alla Leopolda in Calabria dopo due incontri istituzionali nella provincia di Catanzaro, organizzati dalla senatrice Silvia Vono, e uno a Diamante città amministrata dall’altro senatore di Italia Viva, Ernesto Magorno. In provincia di Cosenza per Italia Viva è tempo di politica, per questo il ghota del partito si è ritrovato a Palazzo Campagna. Affiancata da Antonio Palermo (sindaco di Mendicino e tra i primi amministratori ad entrare nel partito fondato da Matteo Renzi) e Stefania Covello (oggi dirigente di Invitalia), Elena Bonetti ci ha tenuto a specificare come il “Family Act”, provvedimento che porta la sua firma in discussione al Parlamento è una misura che tiene conto delle difficoltà vissute dalle famiglie nella pandemia ma che al momento sia soltanto «un cerotto su una ferita sanguinante». Un coinvolgimento nuovo delle donne nella società, così come dei giovani. Un modello nuovo che passa da un investimento in «umanità» cosa che il ministro in quota Renzi riferisce sarà possibile solo nel momento in cui al Governo del paese ci sarà «una forza riformista come Italia Viva».
LA VISITA IN CALABRIA Crescono le adesioni in Italia Viva. Elena Bonetti tiene a battesimo non solo la prima uscita pubblica alla presenza di un rappresentante di Governo ma anche l’ingresso nel partito di due nuovi aspiranti amministratori locali. Si tratta di Pino Salerno, prossimo candidato alle elezioni di Marano Principato e di Emanuela Monita candidata a Sant’Agata D’Esaro. «Visito una terra che è straordinaria e importante per l’intero paese – dice Elena Bonetti -. Lo è anche per il nostro partito, dove l’impegno di uomini e donne straordinarie sostengono l’azione politica di Italia Viva che per la Calabria sta lavorando a proposte concrete». La tappa di Cosenza è stata organizzata da Stefania Covello, l’ex parlamentare dem, oggi è volto di punta in Calabria per Italia Viva. «I coordinatori delle provincie, gli amministratori di Italia Viva e tanti simpatizzanti oggi sono con noi – dice Stefania Covello -. Con il lockdown abbiamo capito quanto è importante la famiglia e per questo ho voluto qui il ministro Bonetti, per l’impegno che ha profuso a livello governativo. Grazie ad Italia Viva, Matteo Salvini oggi non occupa più incarichi di Governo, siamo un partito riformista e compatto. L’era del correntismo è finita, mai come ora c’è bisogno di unità». Sorriso a trentadue denti per Antonio Palermo. Il sindaco, prima dell’appuntamento a Palazzo Campagna ha fatto visitare al ministro il Museo della Seta. «La prima cosa che ho fatto terminata la chiusura forzata è stata quella di aprire i cantieri pubblici- dichiara -. Ho apprezzato il “Piano Shock” voluto da Italia Viva e in piccolo l’ho fatto mio. Noi abbiamo il merito di mettere al centro del dibattito proposte politiche concrete come la regolarizzazione dei migranti o una seria riforma della giustizia. La politica non può essere – ha aggiunto Palermo – solo qualunquismo e demagogia».
LE PROTESTE DI AMANTEA La visita in Calabria dell’esponente del Governo retto da Giuseppe Conte è coincisa anche con le proteste di Amantea dopo il trasferimento di 13 pakistani sbarcati a Roccella Ionica e positivi al Covid. «Penso che dobbiamo ricordarci sempre che la responsabilità più grande che abbiamo è quella di essere un paese all’altezza della Costituzione che ci chiede di tutelare tutti i diritti di umanità e dignità delle persone – dice Elena Bonetti -. L’umanità che ci deve caratterizzare è quella che si fa accogliente nei confronti di chi arriva nel nostro paese ferito e lacerato da storie profonde. Poi c’è un dovere da parte della politica di tutelare le comunità che sono frontiera tutelando la sicurezza sanitaria e i percorsi di legalità. Una comunità accogliente è quella che sa tutelare i diritti di tutti». (m.presta@corrierecal.it)
x
x