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Belvedere Marittimo, delitto Rodrigues: in Appello 30 anni per Carrozzino

La Corte d’Assise d’Appello del tribunale di Catanzaro si è pronunciata nei confronti del presunto autore dell’omicidio della 33enne di origini brasiliane avvenuto nel dicembre del 2015

Pubblicato il: 13/07/2020 – 20:30
Belvedere Marittimo, delitto Rodrigues: in Appello 30 anni per Carrozzino

di Michele Presta
CATANZARO La Corte d’Assise d’Appello del tribunale di Catanzaro ha condannato a 30 anni di reclusione Sergio Carrozzino. L’uomo è ritenuto l’autore dell’assassinio di Silvana Rodrigues, 33enne di origini brasiliane uccisa a Belvedere Marittimo nel dicembre del 2015. Carrozzino era stato condannato alla pena dell’ergastolo dalla Corte d’Assise del tribunale di Cosenza (qui la notizia).
La Corte d’assise d’appello, presieduta da Gabriella Reillo con a latere la collega Domenico Commodaro ha riconosciuto le circostanze per le quali l’imputato è stato condannato in primo grado assolvendolo però dall’accusa di aver commesso il reato per occultarne un altro. I togati, depositeranno la sentenza entro il termine di 90 giorni, ma all’esito dell’istruttoria dibattimentale hanno ritenuto che l’azione delittuosa compiuta debba considerarsi un unico evento. E nello specifico, Carrozzino avrebbe dunque strangolato e bruciato Silvana Rodriguez ma l’aver dato alle fiamme la macchina dove si trovava la vittima rappresenterebbe la continuazione di un unico evento delittuoso.
La donna, come è stato ricostruito nel corso delle indagini e poi ribadito in udienza, poco prima di essere assassinata aveva fatto la spesa in un supermercato della città tirrenica in provincia di Cosenza. Per chiudere il cerchio delle indagini, sono risultate fondamentali i filmati acquisiti dalle telecamere del circuito di sorveglianza e la testimonianza di un autista degli autobus che di solito sostano proprio nello spiazzale del supermercato.
Nel corso della requisitoria il sostituto procuratore generale Raffaella Sfrorza aveva chiesto ai giudici di confermare la sentenza pronunciata in primo grado, richiesta a cui si erano accodati anche gli avvocati di parte civile rappresentati dagli avvocati Luigi Malomo, per i familiari della vittima, Marina Pasqua per il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” ed Egidio Rogati per il comune di Belvedere mentre l’imputato è difeso da Giuseppe Bello.
L’avvocato Luigi Malomo, nel corso dell’udienza dibattimentale ha fornito oltre alla memoria difensiva anche le risultanze dei rilievi peritali, confluiti nel fascicolo del processo insieme a quelli della Procura e della difesa, risultati necessari per arrivare alla nuova richiesta di condanna. Il legale della famiglia, aveva avanzato richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento del perito nominato dalla parte civile, rinvio che però i giudici non hanno accordato e circostanza che ha portato l’avvocato Malomo a esporre in udienza anche gli aspetti relativi alla attività svolta dal perito. (m.presta@corrierecal.it)

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