CATANZARO La campagna di monitoraggio delle acque di balneazione in Calabria prosegue a cura dell’Arpacal secondo il calendario stilato con Regione e Ministero della Salute. I diversi interventi sul territorio dei tecnici dei dipartimenti provinciali dell’agenzia ambientale calabrese, per prelevare i campioni da sottoporre ad analisi nei laboratori, permettono anche di accertare lo stato dei luoghi, ed in particolare delle spiagge, individuando potenziali criticità provocate da abbandono di rifiuti sull’arenile o sversamenti abusivi a mare.
Questo è successo nei giorni scorsi a Nicotera e Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia, quando i tecnici dell’Arpacal, proprio in occasione delle date in calendario per il prelievo dei campioni per la campagna di balneazione, hanno riscontrato la presenza massiccia e non controllata di rifiuti sulle spiagge.
Per questo motivo, il direttore del Dipartimento di Vibo Valentia dell’Arpacal, Clemente Migliorino, ha scritto ai comuni interessati per sollecitare alla loro attenzione la responsabilità che hanno non solo nel vietare l’abbandono di rifiuti sulla spiaggia, ma anche di provvedere alla pulizia delle stesse.
Ciò non soltanto per un fatto prettamente estetico, ma anche e soprattutto perché la presenza di rifiuti, come quelli trovati generalmente nell’alveo delle fiumare, è causa successiva di inquinamento delle acque marine.
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