Gli ultimi dati Istat sul bilancio demografico nazionale e sugli italiani che vanno all’estero a realizzare i loro sogni lavorativi e familiari sono ancora una volta impressionanti e generano allarme e preoccupazione. Al 31 dicembre 2019, rispetto all’inizio dell’anno, la popolazione residente in Italia è inferiore di quasi 189 mila unità (188.721), in Calabria il saldo negativo è di -19.302 residenti, oltre il 10% del dato nazionale, dato che porta la popolazione residente nella nostra regione al 31.12.2019 a 1.924.701, di cui 942.644 maschi e 982.057 femmine. Senza ovviamente contare in particolare studenti che mantengono la residenza in Calabria ma di fatto sono in altre regioni o all’estero. La continua diminuzione avviatasi nel 2015 ha portato a una decremento di quasi 55.834 mila residenti in cinque anni. Rispetto all’anno precedente, si registra nella nostra regione un nuovo minimo storico di nascite (14.491), con i decessi pari a 20.165, le cancellazioni anagrafiche per l’estero corrispondenti a 6.468 unità.
Il numero di cittadini stranieri residenti in Calabria è 108.898 il 5,7 della popolazione residente. Dati in crescita per residenza e nascite si verificano solo nelle regioni dove ci sono aiuti diretti e politiche sociali avanzate a misura di famiglie. È evidente che questi dati impongono una riflessione non più rinviabile per scegliere se passare alla storia con politiche fiscali e sociali o essere meri curatori fallimentari. Nel frattempo, a livello politico e istituzionale si discute ancora delle coperture per l’assegno unico-universale. È necessario che tutte le forze politiche remino nella stessa direzione per concretizzare l’assegno unico-universale. Se siamo tutti d’accordo, che cosa stiamo aspettando? Il tema demografico non è uno dei temi: è il tema centrale del futuro. Senza figli non c’è futuro, neppure a livello economico. Non c’è più tempo da perdere. La famiglia non è il problema ma la risoluzione dei problemi.
*presidente Forum Famiglie della Calabria
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